
Un’operazione militare senza precedenti ha visto protagonisti i bombardieri stealth B-2 Spirit dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, incaricati di paralizzare il programma nucleare iraniano. I bombardieri sono decollati dalla base di Whiteman, nel Missouri, percorrendo un volo andata e ritorno di oltre 37 ore per colpire l’impianto sotterraneo di Fordow con la Massive Ordnance Penetrator (MOP), l’arma convenzionale più potente dell’arsenale americano.
Questa operazione, parte della missione denominata “Midnight Hammer”, è stata progettata per distruggere obiettivi altamente protetti sepolti sotto le montagne, come Fordow, che si trova a circa 90 metri di profondità. Solo il B-2, grazie alla sua capacità stealth e al suo carico utile, è in grado di trasportare le GBU-57A/B, bombe da 30.000 libbre (circa 15 tonnellate).
Sette B-2 hanno partecipato al raid, volando in radio-silenzio quasi totale, con un supporto logistico imponente per garantire i rifornimenti in volo. Un B-2 ha colpito Natanz, altro sito nucleare, mentre gli altri sei hanno sganciato 14 bombe MOP su Fordow.
Il presidente Donald Trump, in un annuncio su Truth Social, ha parlato di un “attacco di grande successo”, confermando il bombardamento simultaneo di Fordow, Natanz ed Esfahan, sottolineando che nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto eseguire una simile missione.
Le immagini satellitari post-attacco hanno mostrato impatti diretti sui bersagli, confermando l’efficacia dell’operazione. Il Generale Daniel Caine, capo di stato maggiore congiunto, ha elogiato la precisione della missione: “Una manovra sincronizzata con tempismo perfetto tra diverse piattaforme in uno spazio aereo ristretto”.
All’interno dei B-2, progettati per voli di lunga durata, i piloti hanno a disposizione forni a microonde, frigoriferi, bagni e aree per riposare. Il velivolo, introdotto nel 1997 e dal costo unitario di 2 miliardi di dollari, ha un’apertura alare di 52 metri ed è pensato per penetrare le difese più sofisticate.
Con questo raid, gli Stati Uniti hanno segnato una svolta militare e strategica nel confronto con l’Iran, mirando direttamente alle infrastrutture più critiche del suo programma nucleare, e confermando l’efficacia della proiezione di potenza globale attraverso mezzi tecnologicamente avanzati come il B-2 Spirit.
