
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha offerto una preghiera di ringraziamento domenica 22 giugno 2025 presso il Muro Occidentale di Gerusalemme, il luogo più sacro dell’ebraismo, lodando Dio per la protezione di Israele da un potenziale Iran nucleare e per il sostegno degli Stati Uniti.
La visita è avvenuta dieci giorni dopo l’attacco a sorpresa del 12 giugno lanciato da Israele contro l’Iran nell’ambito dell’Operazione “Rising Lion”, mirata a neutralizzare le capacità missilistiche e nucleari iraniane. Dopo il successo della campagna militare e l’intervento diretto degli Stati Uniti sui restanti siti nucleari iraniani, Netanyahu è tornato al Muro per affiggere un nuovo biglietto con scritto:
“Il leone è risorto”.
Secondo un comunicato ufficiale dell’Ufficio del Primo Ministro, Netanyahu e sua moglie Sara hanno recitato preghiere per:
- il benessere dei soldati dell’IDF e delle forze di sicurezza,
- la liberazione degli ostaggi a Gaza,
- e, in modo particolare, per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, lodato per il suo decisivo intervento militare a fianco di Israele.
Netanyahu ha scritto in un biglietto affisso al Muro:
“Un popolo si è ribellato come un leone – Am Yisrael Chai!”
(La nazione di Israele vive!)
Durante la visita, la Knesset è stata illuminata con i colori della bandiera americana in segno di gratitudine. Il gesto ha suscitato ampia eco e approvazione in Israele, dove lo spirito di unità nazionale è rafforzato da quella che viene vista come una vittoria strategica contro la minaccia esistenziale rappresentata dal nucleare iraniano.
La giornalista Katie Pavlich della Fox News ha notato messaggi pro-americani anche sui muri di Gerusalemme, evidenziando la portata simbolica e diplomatica di questo momento.