In occasione della Giornata internazionale per contrastare l’incitamento all’odio, l’inviata speciale delle Nazioni Unite in Libia, Hanna Tetteh, ha lanciato un forte appello contro la crescente retorica divisiva che sta minando gli sforzi di pace e riconciliazione nel Paese.
Tetteh ha avvertito che, in un clima segnato da forte polarizzazione politica e fragilità della sicurezza, la diffusione di discorsi d’odio – in particolare su base regionale, tribale o etnica – rappresenta un grave pericolo per la stabilità nazionale.
“L’incitamento all’odio è un serio ostacolo alla riconciliazione. Rischia di cristallizzare le divisioni e alimentare nuove ondate di conflitto”, ha dichiarato Tetteh.
Appello al dialogo e alla responsabilità collettiva
La rappresentante ONU ha rivolto un appello a tutti gli attori coinvolti – dalle istituzioni governative ai media, dalle piattaforme social alle organizzazioni civiche – affinché si impegnino per promuovere un dialogo costruttivo e rispettoso, e combattano con determinazione la diffusione di contenuti ostili.
Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’educazione al rispetto e dell’adozione di codici etici nei media e nell’informazione digitale, strumenti chiave per limitare l’impatto delle narrative tossiche.
Intelligenza artificiale e responsabilità
Nel suo intervento, Tetteh ha anche affrontato il tema dell’uso delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, che – se impiegate senza criteri etici – possono diventare veicoli di disinformazione e alimentare tensioni sociali. Ha esortato a un uso responsabile di questi strumenti per sostenere la pace, e non per frammentare ulteriormente il tessuto sociale libico.
“Il futuro della Libia dipende dal rifiuto collettivo dell’odio e dell’intolleranza. Solo attraverso unità, giustizia e dialogo potremo costruire una pace duratura”, ha concluso.
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