
I ribelli Houthi dello Yemen, appartenenti al movimento Ansar Allah, hanno annunciato l’intenzione di lanciare attacchi contro le forze statunitensi presenti nel Mar Rosso. La decisione, secondo quanto dichiarato da Mohammed al-Bukhaiti, membro del politburo del gruppo, è una risposta diretta agli attacchi condotti dagli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani.
“La nostra risposta militare si sta avvicinando: le forze americane nel Mar Rosso saranno attaccate fin dalla prima fase. Intensificheremo ed estenderemo la portata del conflitto finché questa aggressione non cesserà”, ha dichiarato al-Bukhaiti in un’intervista ad Al Jazeera.
L’escalation segue la notizia, diffusa dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella notte tra il 22 e il 25 giugno, secondo cui gli Stati Uniti avrebbero colpito con successo tre siti nucleari in Iran: Isfahan, Natanz e Fordow. Trump ha affermato che si tratta di un’azione preventiva volta a neutralizzare la minaccia del programma nucleare iraniano, chiedendo a Teheran di cessare ogni azione ostile e tornare al tavolo del dialogo.
Gli attacchi statunitensi arrivano dopo una serie di offensive israeliane iniziate il 13 giugno, con l’obiettivo dichiarato di distruggere le capacità missilistiche e nucleari della Repubblica Islamica. L’offensiva, che ha già causato gravi danni a infrastrutture militari e civili, ha innescato nuove tensioni in tutto il Medio Oriente.
Con l’annuncio degli Houthi, lo scenario rischia di estendersi ulteriormente, coinvolgendo una delle rotte marittime più strategiche al mondo, con possibili ripercussioni globali sul traffico commerciale e sulla sicurezza internazionale.