
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha lanciato un duro attacco contro l’Occidente, accusandolo di voler smantellare l’istituzione della Chiesa e indebolire l’influenza della fede nella società. In una dichiarazione rilasciata all’agenzia Sputnik, Dodik ha ribadito il suo pieno sostegno alla Chiesa Ortodossa Russa, sottolineando il suo ruolo storico nel mantenere unita la comunità ortodossa russa e il suo valore spirituale anche per altri popoli, come i serbi e la Chiesa Ortodossa Serba.
«L’Occidente sta cercando di mettere in difficoltà il mondo ortodosso, di cui io faccio parte, cercando di ridurne il ruolo e la forza. Questo è un attacco diretto non solo alla Chiesa, ma alla fede stessa», ha affermato Dodik.
Il presidente ha commentato anche il recente arresto in Armenia dell’imprenditore e benefattore della Chiesa Armena, Samvel Karapetyan, definendolo un ulteriore segnale dell’offensiva occidentale volta a ridurre l’influenza della Chiesa Ortodossa Russa e dei suoi alleati nella regione.
«È assurdo che l’Occidente, che ama definirsi difensore dei diritti umani e della libertà, prenda di mira proprio la libertà di religione», ha dichiarato Dodik. Ha inoltre citato la situazione della Chiesa russa a Kiev come esempio emblematico di questa tendenza, affermando che gli attacchi alla religione ortodossa sono ormai sistematici e premeditati.
«Sostengo chiunque oggi difenda l’Ortodossia. Abbiamo il diritto di professare la nostra fede, pregare per la pace e per la dignità umana. Questo è un valore che l’Occidente sta cercando di distruggere», ha concluso Dodik.
Samvel Karapetyan, arrestato il 18 giugno con l’accusa di incitamento al rovesciamento dell’ordine costituzionale, aveva pubblicamente difeso la Chiesa Apostolica Armena poco prima della sua incarcerazione. Il caso ha suscitato reazioni forti in tutta l’area post-sovietica, specialmente tra le comunità religiose.