
(AGENPARL) – Fri 20 June 2025 Iran: Mulè, è il momento del dialogo diplomatico, Teheran rispetti accordi su nucleare
“L’Iran, nel suo statuto, prevede la cancellazione dello Stato di Israele e ha più volte dichiarato di volerlo fare anche attraverso l’uso della bomba atomica. L’arricchimento dell’uranio aveva raggiunto una percentuale superiore a quella prevista dagli accordi internazionali, facendo scattare l’allarme: questo ha provocato la reazione di Israele”. Lo ha detto Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, intervenendo a Sky Start. “Israele – ha proseguito – è un Paese costantemente sotto attacco, diretto e indiretto, da parte dell’Iran, considerato il centro operativo da cui vengono sostenute e coordinate diverse cellule terroristiche come Hamas, gli Houthi e altri cosiddetti proxy, che rappresentano alcune delle minacce più gravi alla sua sicurezza. Di fronte a questa situazione, Israele ha ritenuto che fosse giunto il momento di eliminare questa minaccia in modo risoluto, come stiamo vedendo. Questo conflitto, però, ha anche a che fare con la natura stessa del regime iraniano, che continua a portare avanti una sistematica e brutale repressione dei diritti civili. In Iran, ogni giorno vengono impiccate tre persone, e chiunque osi esprimere dissenso viene arrestato, in virtù del reato di “inimicizia verso Dio”. Tuttavia, il momento attuale richiede un approccio diverso. Oggi è il tempo della pazienza, del dialogo diplomatico in tutte le sue forme: telefonate, negoziati, pressioni internazionali. Serve una mobilitazione per riportare l’Iran al rispetto degli accordi sul nucleare, cosa che – come ha dichiarato anche il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi – al momento non sta avvenendo. È fondamentale costringere l’Iran a consentire l’accesso agli impianti nucleari da parte degli scienziati e funzionari dell’ONU, in modo da ridurre concretamente la minaccia e ripristinare una condizione di convivenza normale. Tuttavia, questa prospettiva si scontra con la postura ideologica e autoritaria del regime teocratico iraniano, negazionista della democrazia, rendendo tale obiettivo estremamente difficile da raggiungere”, ha concluso.
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