
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 *“Operaicidio”, a Casteldaccia la presentazione del libro di Bruno Giordano
e Marco Patucchi*
*Grande partecipazione all’evento organizzato dalla Fillea Cgil Sicilia,
presenti molti familiari di vittime di stragi sul lavoro*
*Palermo, 18 giugno 2025 – *Tre morti di lavoro al giorno e un infortunio
al minuto, senza contare i casi nascosti del lavoro nero. Il magistrato
Bruno Giordano e il giornalista Marco Patucchi hanno ripercorso la linea
sottile di quella che è una vera e propria “piaga della nostra democrazia”,
così come ribadito da Giordano.
Una sala piena e pronta ad ascoltare quella che, al “Barone di Munchausen”
a Casteldaccia (paese in cui, nel maggio del 2024, cinque operai edili
persero la vita lavorando) ha preso parte a qualcosa di più di una giornata
scandita da un evento letterario. La Fillea Cgil Sicilia, infatti, durante
i lavori pomeridiani dell’assemblea generale, ha approvato una mozione che
sancisce l’uso del termine “operaicidio” ogni volta che, purtroppo, dovesse
esserci un incidente mortale sul lavoro. Una precisa scelta politica e
programmatica quella della Fillea siciliana, tesa a riaffermare che, dietro
le morti sul lavoro, ci sono precise responsabilità e la mancanza di una
cultura sana della dignità di chi lavora. Alla presenza di alcuni familiari
delle vittime di Casteldaccia, il segretario generale Fillea Cgil Sicilia,
Giovanni Pistorio, ha ricordato che: “Quella che si consuma ogni giorno nel
nostro Paese è una strage di dimenticati della cui memoria, quasi sempre,
rimane traccia solo nei familiari, mentre, dal giorno dopo, il nastro si
riavvolge perché forse è utile dimenticare, mentre lo Stato si costerna, si
indigna, si impegna, poi getta la spugna con grande dignità”. Parole a cui
ha fatto eco il “grido disperato” di Monica Garofalo, vedova di Giovanni
Gnoffo, operaio deceduto in un cantiere a Palermo, e che ha ricordato la
disperazione e la solitudine in cui i familiari delle vittime si ritrovano
dopo il clamore e l’interesse mediatico dei primi momenti.
Come sottolineato dagli stessi autori e dal segretario generale della
Fillea Cgil nazionale, Antonio Di Franco, “occorre che la politica faccia
quel passo decisivo che fino a oggi è venuto meno. Una rivoluzione
culturale, una presa di coscienza che parta dalla testa e passi all’agire
di tutta la collettività. Al contempo, è necessaria una chiara posizione
delle istituzioni, chiamate a fare il proprio dovere per arginare questa
piaga e fermarla, una volta e per sempre”.
Inoltre, sottolinea il segretario generale Di Franco “i processi non
iniziano mai, siamo a 20/30 mesi di indagini, e ci troviamo davanti a
troppe prescrizioni e assoluzioni. Pertanto, ribadiamo che è urgente la
costituzione di una Procura nazionale, composta da magistrati ed esperti
del settore, che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza.
Invitiamo il Governo a farlo quanto prima, per tutti i familiari delle
vittime sul lavoro rimasti senza giustizia, nel vuoto di una perdita, nel
dolore profondo e nella rabbia”.
Nel pomeriggio si è riunita l’assemblea generale, nel corso della quale è
stato approvato l’ordine del giorno che impegna all’uso di un termine,
“operaicidio, che prendiamo in prestito e adottiamo nel nostro linguaggio
giornaliero perché crediamo – come affermano i loro autori – che un
neologismo non introduca soltanto una nuova definizione ma accolga un
fatto, battezzi una serie di eventi che irrompono nella società ed esigono
un riconoscimento non solo terminologico ma anche e soprattutto sociale”.
“Questo non cambierà le cose, ne siamo consapevoli – conclude Giovanni
Pistorio, segretario generale della Fillea Cgil Sicilia – ma vogliamo
contribuire a modificare la narrazione in questo Paese che – troppo spesso
– liquida, dopo il classico retorico commiato, le morti sul lavoro, appunto
‘operaicidi’ come fatti frutto di fatalità, errore, statistica. Non vi è
nulla di tutto questo dietro un ‘operaicidio’. Vi è una storia, una
persona, degli affetti e una tragedia che si poteva evitare”.
Ufficio stampa Fillea Cgil Sicilia