
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 A Eleonora Pace (FdI) risponde l’assessore Thomas De Luca: “la Giunta ha
chiesto il blocco immediato di qualsiasi trasferimento, esprimendo una grave
preoccupazione”
(Acs) Perugia, 16 giugno 2025 – Nella parte dedicata al Question time della
seduta consiliare odierna, il capogruppo di FdI, Eleonora Pace ha presentato
una interrogazione all’assessore Thomas De Luca circa la “Chiusura del
posto di tele-conduzione del polo idroelettrico di Terni”, rispetto alla
quale, l’interrogante ha sottolineato la necessità di “interventi
urgenti da parte della Giunta regionale”. Nello specifico, Pace ha chiesto
all’assessore De Luca, “perché non sia stata data risposta formale alla
richiesta di incontro urgente inviata dalle organizzazioni sindacali, e se si
intenda porre rimedio a tale mancanza; se, ed eventualmente come, la Giunta
intende esercitare pienamente il proprio ruolo di ente concedente, assumendo
una posizione chiara per contrastare la chiusura del presidio e per aprire un
tavolo istituzionale che coinvolga anche le parti sociali; quali azioni
concrete si intendono adottare per tutelare l’occupazione, la sicurezza e
il presidio tecnico territoriale rappresentato dal PT, e quali gli interventi
volti a contrastare la continua perdita di competenze e funzioni operative a
favore di altri territori”.
Illustrando l’atto ispettivo, Pace ha rimarcato che “da mesi si registra
un crescente allarme tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali in merito
al possibile smantellamento del Posto di Teleconduzione del Polo
Idroelettrico di Terni da parte di Enel. Secondo quanto reso noto dalle
organizzazioni sindacali, Enel avrebbe comunicato l’intenzione di procedere
con una chiusura progressiva, fissando come termine ultimo il primo luglio,
lasciando un unico presidio con modalità di semi-turno che prevederebbe la
presenza di una sola figura professionale, per poi giungere alla chiusura
definitiva alla data del primo ottobre 2025. Gli stessi sindacati hanno
denunciato con forza l’assenza di un confronto preventivo con le parti
sociali, e il mancato coinvolgimento del territorio in una scelta che
comporterebbe seri rischi in termini di sicurezza idraulica, considerando il
verificarsi di eventi climatici estremi sempre più frequenti, in particolare
nell’eventualità di piene improvvise che potrebbero impattare su bacini,
dighe e corsi d’acqua. La Regione Umbria, pur essendo titolare della
concessione del servizio idroelettrico, non ha ancora fornito una risposta
ufficiale alla richiesta di incontro avanzata dai sindacati. Le stesse
organizzazioni lamentano che, nonostante gli impegni e le rassicurazioni
ricevute da parte degli assessori regionali, non ci sono state da parte
dell’amministrazione regionale azioni incisive capaci di aprire un tavolo
di confronto formale e risolutivo con Enel, la quale prosegue nel proprio
piano di chiusura nel totale silenzio della massima istituzione. La
dismissione del PT di Terni rappresenterebbe l’ennesima perdita di un
presidio direzionale e tecnico in una zona già segnata da profonde
trasformazioni industriali e da gravi crisi occupazionali. Occorrono impegni
chiari e incisivi, volti alla salvaguardia dei nostri territori in materia di
investimenti e livelli occupazionali”.
L’assessore De Luca ha risposto che “l’attuale Giunta ha da tempo preso
una posizione chiara e netta sulla faccenda: abbiamo chiesto il blocco
immediato di qualsiasi trasferimento esprimendo una grave preoccupazione per
la situazione. Noi abbiamo già fatto ben tre incontri con le rappresentanze
sindacali e altrettanti con Enel, un passo avanti deciso rispetto al
disinteresse degli anni passati. Enel afferma che lo spostamento del posto di
teleconduzione fa parte di un’opera di razionalizzazione nazionale che non
inciderebbe sulla parte infrastrutturale ma solo su quella gestionale, ad
invarianza dei posti di lavoro. Dal nostro punto di vista in alcun modo è
possibile prendere in considerazione questa scelta. Questa Giunta ha scelto,
inserendolo anche nell’accordo di programma, di perseguire, alla scadenza
delle attuali concessioni, la strada del reimpegno pubblico all’interno del
quadro delle grandi gestioni dell’idroelettrico. Stiamo parlando di asset
che hanno una connotazione strategica per la difesa del nostro territorio e
dell’assetto idraulico in situazioni di emergenza, con la possibilità di
intervento immediato che non è compatibile con la delocalizzazione. Quando
in passato ci sono stati fenomeni alluvionali nell’orvietano, al Corbara, e
perfino coinvolgendo la Capitale, l’intervento dei nostri professionisti
che erano lì a garantire un’azione tempestiva è stato decisivo per poter
evitare situazioni più gravi. Noi non ci tiriamo indietro dal mettere in
campo ogni strumento possibile per difendere un sistema che negli anni
passati non ha visto alcun tipo di ricognizione. Dobbiamo fare un salto nelle
interlocuzioni istituzionali. Il 24% delle quote di Enel è in possesso del
Ministero dell’Economia e Finanze. Dobbiamo far sì che nel dialogo
interistituzionale abbia una parte anche il Governo, affinché il nostro
territorio venga tutelato”.
Nella sua replica Pace ha detto di “accogliere favorevolmente
l’intenzione dell’Assessore di non fare un passo indietro su questo tema.
Ribadisco la nostra disponibilità a lavorare insieme per una difesa compatta
di questo presidio, anche in vista della mozione che è oggi all’ordine del
giorno”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80384