
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato apertamente che un attacco mirato contro l’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, non porterebbe a un’escalation ma al contrario contribuirebbe a “porre fine al conflitto”. Intervistato dalla ABC News, Netanyahu ha tracciato un parallelo tra il leader iraniano e “un moderno Hitler”, definendo la teocrazia iraniana una minaccia non solo per Israele, ma per l’intero Occidente.
«Stiamo facendo ciò che dobbiamo fare», ha affermato Netanyahu, lasciando intendere che Israele sta già conducendo operazioni coperte contro Teheran. In risposta a una domanda su un presunto veto dell’ex presidente Donald Trump a un piano israeliano per assassinare Khamenei, il premier ha replicato:
«Non entrerò nei dettagli, ma abbiamo preso di mira i loro migliori scienziati nucleari. È praticamente la squadra nucleare di Hitler».
Una minaccia globale, non solo per Israele
Netanyahu ha enfatizzato come le ambizioni dell’Iran non si fermino a Israele. Secondo lui, il pericolo rappresentato da Teheran riguarda anche gli Stati Uniti e altre democrazie occidentali.
«Oggi è Tel Aviv. Domani è New York», ha detto. «Cantano Morte all’America, quindi non si tratta solo di America First, ma di evitare America Dead. Stiamo combattendo per l’umanità» ha aggiunto, sottolineando il sostegno ricevuto da Donald Trump, definito “dalla parte del bene”.
Diplomazia? “Una farsa”
Il premier israeliano ha liquidato come “finti” i segnali di apertura diplomatica da parte di Teheran, sostenendo che l’Iran usa i colloqui per guadagnare tempo, mentendo e ingannando gli Stati Uniti.
«Abbiamo informazioni solide su questo», ha affermato. Israele, ha detto, non permetterà all’Iran di costruire un arsenale di armi nucleari e missili balistici, definendo queste minacce come “esistenziali”.
Un avvertimento al Congresso USA
Rispondendo ad alcune voci contrarie all’aiuto militare statunitense agli attacchi israeliani, soprattutto tra alcuni esponenti repubblicani isolazionisti, Netanyahu ha dichiarato:
«Non stiamo combattendo solo il nostro nemico. Stiamo combattendo il vostro nemico».
Ha poi concluso con una nota drammatica: «Siamo solo sulla loro strada. Ma quella minaccia è diretta anche a voi. E potrebbe raggiungervi molto presto».