
L’Iran ha annunciato di aver utilizzato per la prima volta un nuovo missile non rilevabile in un attacco diretto contro una base dell’intelligence israeliana (Mossad), affermando che l’arma ha superato senza difficoltà le difese aeree multilivello sostenute dagli Stati Uniti.
Il portavoce del Ministero della Difesa iraniano, generale di brigata Reza Talaei-Nik, ha dichiarato:
“Nell’attacco di oggi abbiamo schierato missili che non potevano essere tracciati o intercettati. È stato un colpo a sorpresa per il nemico, e altri ne seguiranno”.
Secondo il generale, l’attacco ha raggiunto con precisione l’obiettivo, una struttura israeliana altamente protetta, grazie a missili guidati di nuova generazione, progettati per evitare il rilevamento radar e neutralizzare i sistemi antimissile.
Una breccia nella sicurezza israeliana
Talaei-Nik ha evidenziato come l’azione militare abbia messo in luce gravi vulnerabilità nel sistema di difesa israeliano, nonostante la sua reputazione di eccellenza in ambito di sicurezza e intelligence.
“Israele, che per anni si è vantato della sua superiorità nel campo dell’intelligence, ha subito un attacco diretto a una delle sue basi più protette”, ha dichiarato.
Secondo il portavoce, questo attacco è un segnale che Israele non è pronto ad affrontare un conflitto prolungato, sostenendo che il regime sionista non può sopportare una guerra di lunga durata, né sul piano militare né su quello strategico.
Pronti per un’escalation
Talaei-Nik ha inoltre dichiarato che l’apparato militare iraniano è stato preventivamente equipaggiato con armi avanzate, lasciando intendere che molti sistemi non sono ancora stati svelati o impiegati.
“La nostra forza non è stata ancora completamente dispiegata. Siamo pronti ad affrontare ogni scenario.”
L’annuncio segna una nuova fase della tensione crescente tra Iran e Israele, in un contesto regionale già estremamente instabile. L’uso di armamenti stealth da parte di Teheran rappresenta un significativo passo in avanti nell’evoluzione del conflitto asimmetrico tra i due Paesi.