
“Confeuro ha seguito con grande attenzione la recente Conferenza Onu sugli Oceani, tenutasi a Nizza, dove sono stati assunti nuovi impegni per riportare il mare al centro delle priorità globali. Un passo importante e necessario, in un momento storico in cui la salvaguardia degli ecosistemi marini rappresenta una sfida non più rimandabile. Due i punti che riteniamo particolarmente rilevanti e che meritano una riflessione critica”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “In primo luogo, appare contraddittorio che l’Italia aderisca alla alleanza nucleare Ue, ma non abbia ancora ratificato il Trattato sull’Alto Mare, strumento essenziale per la protezione delle acque internazionali e della biodiversità oceanica. Sollecitiamo, in tal senso, il governo italiano a colmare al più presto questa grave lacuna. In secondo luogo, esprimiamo forte preoccupazione – condivisa da molte delegazioni presenti a Nizza – per la crescente spinta verso l’estrazione mineraria nei fondali oceanici. Una pratica rischiosa e inaccettabile: i fondali marini non sono in vendita. Condividiamo pienamente le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres, secondo cui il nemico più grande degli oceani sarebbe l’avidità. Avidità che troppo spesso offusca la mente umana e acceca gli occhi degli uomini”, continua Tiso. Che poi conclude: “Come Confeuro, siamo convinti che la tutela del pianeta, della terra e dell’ambiente debba diventare una priorità concreta, sia a livello nazionale che globale. Serve un cambio di passo, guidato dalla consapevolezza che in gioco non c’è solo l’equilibrio naturale, ma il futuro stesso delle prossime generazioni”.