
(AGENPARL) – Mon 16 June 2025 *Puglia, 2 milioni dal Fondo Nazionale per i Caregiver: al via la
programmazione 2025*
Il Welfare della Regione Puglia ha avviato le attività di programmazione
relative alle risorse nazionali 2025 destinate al sostegno dei caregiver
familiari, in seguito allo stanziamento da parte del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali di 2 milioni di euro. Le risorse, provenienti dal
Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, sono destinate secondo le
indicazioni ministeriali a interventi a favore dei caregiver che assistono
persone in condizione di disabilità gravissima e grave.
Si tratta di un importo estremamente limitato rispetto all’ampiezza del
fenomeno e al fabbisogno reale rilevato sul territorio regionale, che rende
necessaria una programmazione attenta, orientata a criteri di equità e alla
correzione delle disuguaglianze ancora presenti nel sistema.
«A fronte di uno stanziamento assolutamente insufficiente – dichiara *Ruggiero
Mennea*, consigliere delegato al Welfare – abbiamo scelto di destinare
queste risorse a quei caregiver familiari che, pur garantendo
quotidianamente assistenza a un proprio caro in condizione di disabilità
gravissima, oggi non ricevono alcun contributo. Non rientrano nelle misure
strutturali in vigore, ma portano sulle spalle lo stesso carico di cura.
Intervenire è una questione di giustizia e di equità sociale».
Al fine di definire le modalità attuative del nuovo contributo una tantum,
il Dipartimento Welfare ha avviato un percorso di ascolto e confronto
istituzionale con tutti i soggetti coinvolti.
Il 4 giugno 2025 si è svolto un incontro con le associazioni
rappresentative delle persone con disabilità. Lo scorso 11 giugno si è
tenuta una riunione con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL
pensionati. Il 12 giugno 2025 sono stati convocati i referenti dei 31
Ambiti Territoriali Sociali, per un approfondimento operativo. Durante
questi incontri è stata condivisa l’impostazione della misura: un
contributo una tantum da destinare esclusivamente a nuclei familiari non
beneficiari delle misure regionali “Patto di Cura” e “Sostegno Familiare”,
ma che si trovano in analoghe condizioni di carico assistenziale.
«Abbiamo scelto – prosegue *Mennea* – di non lasciare indietro nessuno. È
un gesto simbolico, ma anche concreto: un modo per dire che vediamo queste
persone, che riconosciamo il loro impegno silenzioso, spesso invisibile, e
che intendiamo dare risposte, anche in un quadro di risorse oggettivamente
ristretto».