
Il conflitto tra Israele e Iran ha raggiunto una nuova e pericolosa fase sabato sera, quando droni israeliani hanno attaccato due impianti di gas naturale situati nel sud dell’Iran, colpendo strutture critiche legate alla produzione energetica.
Secondo fonti locali e regionali, un drone israeliano ha colpito una sezione del giacimento di gas condensato di South Pars, situato nella Fase 14 dell’impianto, una delle più strategiche della rete energetica iraniana. L’attacco ha provocato un’esplosione e un incendio, con conseguente interruzione temporanea della produzione di gas. Le autorità iraniane hanno riferito che l’incendio è stato rapidamente domato e non si è esteso ad altre sezioni dell’impianto.
South Pars è uno dei giacimenti di gas naturale più grandi al mondo, condiviso tra Iran e Qatar. La porzione colpita è parte dell’infrastruttura onshore del sito.
Un secondo attacco ha colpito l’impianto di gas naturale Fajr-e Jam, nella provincia di Bushehr, sempre tramite l’uso di droni. Anche in questo caso, si tratta di una zona chiave per la rete energetica e industriale dell’Iran.
Inizio dell’offensiva israeliana
Gli attacchi fanno parte della più ampia offensiva israeliana iniziata nella notte tra venerdì e sabato, durante la quale sono stati colpiti siti nucleari, difese aeree e alti ufficiali militari iraniani. Queste operazioni, che segnano una drastica escalation, puntano a colpire le capacità strategiche e deterrenti di Teheran.
La risposta iraniana
In risposta, l’Iran ha lanciato attacchi punitivi su Tel Aviv e Gerusalemme, affermando che le operazioni proseguiranno finché necessario. Funzionari iraniani hanno definito le azioni israeliane come “un’aggressione grave” e promesso ritorsioni mirate contro obiettivi critici.
Analisi
L’attacco diretto alle infrastrutture energetiche iraniane rappresenta un cambio di paradigma nel conflitto, spostando l’obiettivo dal solo ambito militare e nucleare a quello economico e industriale, con il potenziale di creare gravi ripercussioni sulla popolazione civile e sull’economia iraniana.
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’inasprimento del conflitto, mentre si teme che nuovi attacchi possano destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente.
