
Il sindaco Draško Stanivuković, in occasione del 26° anniversario della battaglia di Košare, ha affermato che spetta a noi raccontare ai nostri figli la gloriosa storia degli eroi di Košare, perché il loro sacrificio trascende la storia.-26 anni fa a Košare, coraggiosi giovani senza barba – i nuovi Obilić, degni discendenti di Karađorđe e Miloš – si sono schierati ai confini della Serbia e hanno sventato un piano ben congegnato dell’esercito regolare albanese e del terrorista UCK, appoggiato dalle truppe della NATO – ha detto il sindaco.Come lui stesso ha affermato, il piano nella mente degli aggressori era semplice: entrare in Serbia via terra dall’Albania e usare la fanteria per devastare il territorio, nello stesso modo in cui i seminatori di morte della NATO in quei giorni seminavano il caos dall’aria, il tutto con l’obiettivo di costringere la Repubblica Federale di Jugoslavia a capitolare incondizionatamente.- Ma né le truppe albanesi né i loro alleati NATO si aspettavano che i soldati, pronti a dare tutto per preservare “quella pietra della terra serba che minaccia il sole, squarciando le nuvole”, come dice il poeta, li avrebbero accolti con tanta forza e senza compromessi. L’aggressore fu respinto, la Serbia fu preservata, ma il prezzo fu alto. 108 eroi rimasero in eterna guardia a Košare, a testimonianza eterna della resistenza dell’eroismo serbo di fronte a una forza che i Balcani non vedevano dalla Seconda guerra mondiale – ha dichiarato il sindaco. Come ha sottolineato, spetta a noi raccontare ai nostri figli la gloriosa storia degli eroi di Košar, perché il loro sacrificio trascende la storia.-È un impegno per il futuro, una visione e un avvertimento per tutti i nostri oppositori: la Serbia sarà un osso duro per tutti coloro che si ribellano alla Serbia – ha concluso il sindaco.
