
(AGENPARL) – Thu 12 June 2025 Morti sul lavoro, Barbera (Prc): “Un altro omicidio sul lavoro. Basta
sacrificare vite per il profitto!”
“Un altro lavoratore morto sul lavoro, schiacciato da un sistema che non
tutela la sicurezza di chi lavora. Un operatore ecologico di appena 42 anni
è morto mentre raccoglieva i rifiuti, lavorando da solo in una piazza del
centro di Valmontone, travolto dal mezzo su cui stava operando. Se verrà
confermata la dinamica dell’incidente riportata in queste ore dagli organi
di stampa, è evidente che questa tragedia si sarebbe potuta evitare
abolendo il sistema del “mono-operatore”, denunciato da anni da sindacati
come la CGIL e completamente ignorato da istituzioni e aziende. Un sistema
criminale che prevede che un solo lavoratore, senza alcuna assistenza,
manovri e controlli mezzi pesanti in mezzo alla strada. Tutto ciò per
risparmiare sui costi del lavoro”.
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.
“Questa – continua Barbera – è la realtà del lavoro oggi in Italia: si
muore per il profitto. Si muore perché le aziende preferiscono risparmiare
su sicurezza, organici e formazione. Si muore perché le amministrazioni
pubbliche – dai Comuni alle Regioni – accettano la logica degli appalti al
ribasso, chiudono gli occhi sulle condizioni di lavoro, affidano servizi
essenziali a imprese private che mettono i conti prima delle vite. Si muore
perché i governi, di ogni colore, hanno smantellato i controlli, ridotto le
ispezioni, precarizzato tutto, nella totale indifferenza di un Paese che,
proprio pochi giorni fa, ha fatto fallire un quesito referendario proprio
sul tema della sicurezza del lavoro”.
“È ora – conclude l’esponente di Rifondazione Comunista – di dire basta!
Pretendiamo l’abolizione immediata del sistema “mono-operatore”.
Pretendiamo assunzioni stabili e in organico completo. Pretendiamo
controlli veri, con ispettorati del lavoro potenziati e capaci di
intervenire subito. E diciamo basta alla giungla degli appalti: i servizi
pubblici devono tornare pubblici, sotto controllo pubblico e con garanzie
per chi lavora. Questo sistema uccide. E chi non lo cambia ne è complice”.