
(AGENPARL) – Fri 06 June 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 06/06/2025, ore 22:32
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Approvata la riforma abitare
**Il dlp degli assessori Mair, Brunner e Walcher è stato approvato con 20 sì, 4 no e 9 astensioni. L’ultima parte della discussione articolata e le dichiarazioni di voto.**
L’articolo 22 del, Riforma Abitare 2025, L’articolo 22 riguarda l’attività agricola. Paul Köllensperger (Team K) ha chiesto con emendamento, tra l’altro, che la commissione provinciale Territorio e paesaggio dia anche prima un parere sull’ubicazione, per evitare contrasti. L’assessore Brunner ha risposto che già ora è prevista una valutazione e della commissione territorio e paesaggio dopo quello della commissione speciale. Respinto l’emendamento, l’articolo è stato approvato con 17 si e 12 astensioni.
L’articolo 23 riguarda l’utilizzazione della volumetria a destinazione residenziale. Paul Köllensperger ne ha chiesto lo stralcio: si tratta del convenzionamento al 100%, che rende il costruire ancora meno attrattivo e quindi comporta un aumento dei prezzi. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha detto di comprendere questo orientamento, aggiungendo che all’inizio gli alloggi a prezzo calmierato avevano l’incentivo per i committenti privati; in un secondo momento forse si può riaprire questa possibilità – con il convenzionamento al 100% non si abbasseranno i prezzi. L’ass. Peter Brunner ha proposto un emendamento al comma 1 al fine di inserire nuovamente il rinvio alla riduzione del consumo netto di nuovo suolo in attuazione del Piano Clima 2040; Josef Noggler (SVP) ha proposto un subemendamento all’emendamento Brunner al fine di introdurre una deroga per i comuni in aree strutturalmente deboli e a rischio immigrazione, limitando l’obbligo di convenzionamento al 60%: “Si tratta di pochi Comuni”, ha detto. Anche Paul Köllensperger (Team K) ha proposto la reintroduzione del piano Clima 2040, così come Madeleine Rohrer (Gruppo verde) . Di nuovo Köllensperger ha chiesto l’introduzione, dopo le parole “nuova volumetria” destinata a uso residenziale, delle parole “in misura non inferiore al 60%”. Madeleine Rohrer ha respinto la proposta di Noggler, che renderebbe questi comuni appetibili per le seconde case senza frenare l’emigrazione, mentre Köllensperger l’ha apprezzato. Köllensperger e Rohrer hanno quindi proposto analoghi emendamenti per lo stralcio del comma 1 bis, temendo speculazioni. Waltraud Deeg (SVP) ha detto di non aver mai visto un calcolo dove alla fine non ci sia un profitto per il committente. L’ass. Peter Brunner si è espresso per il convenzionamento al 100%, ma contemporaneamente per le deroghe per Comuni strutturalmente deboli; la deroga del comma 1bis è giustificata. Accolto il subemendamento di Noggler, respinti gli altri emendamenti, l’articolo 23 è risultato approvato con 20 sì, 8 no e 5 astensioni.
L’articolo 24 si riferisce alle abitazioni riservate ai residenti. Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiesto di inserire un riferimento al “proprio fabbisogno abitativo primario”, escludendo dall’accesso all’edilizia abitativa agevolata chi possiede già un alloggio, e Paul Köllensperger (Team K) che nell’ambito della clausola di residenza non ci si limiti a considerare solo i soli rapporti di lavoro dipendente; molte persone oggi lavorano con partita IVA. Sandro Repetto (Partito Democratico) ha condiviso questa proposta. Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha proposto di stralciare il riferimento al posto di lavoro lasciando come unico criterio quello della residenza. Ancora Köllensperger ha proposto una modifica al terzo periodo del comma 2. L’ass. Ulli Mair ha chiarito che il proprio fabbisogno abitativo primario è già previsto nell’articolo; inoltre, avere una partita IVA non significa necessariamente avere un rapporto di lavoro, e inserire questa possibilità aprirebbe le porte anche a liberi professionisti fittizi, come si è visto con l’alto numero di richieste di questo genere riguardanti Val Gardena e Val Badia. Prevedere solo il criterio della residenza comporterebbe problemi giuridici, in relazione alla libertà di circolazione nella UE. Respinti gli emendamenti, Waltraud Deeg (SVP) ha ricordato che la legge originaria aveva un vincolo molto forte, poi era stato leggermente annacquato con l’allargamento al luogo di lavoro: per la popolazione residenti c’è bisogno di un vincolo forte, ma l’articolo apre la disponibilità di alloggi convenzionati a chi ha già una casa di proprietà. Paul Köllensperger si è detto d’accordo, e si è rammaricato non venisse accolta la sua proposta sulle partite IVA. L’articolo è stato approvato con 20 sì, 4 no e 9 astensioni.
L’articolo 25 si riferisce alle abitazioni a prezzo calmierato. Hannes Rabensteiner (STF) ha chiesto che la durata di 20 anni sia cambiata in durata illimitata, con possibile riscatto dopo 30 anni restituendo i contributi ricevuti adeguati all’inflazione, tranne in caso di trasferimento per successione o donazione. Zeno Oberkofler (Gruppo verde) e Paul Köllensperger (Team K) hanno chiesto spiegazioni in merito, il secondo consigliere si è detto favorevole al vincolo trentennale, e perenne sui terreni. Rabensteiner ha deciso di stralciare la donazione. Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiesto, relativamente al diritto di priorità dell’IPES, che la sindaca o il sindaco informino l’istituto in merito all’accordo con la parte interessata. L’ass. Peter Brunner ha respinto gli emendamenti, segnalando a Rohrer che quanto da lei richiesto sarà inserito nel regolamento d’esecuzione. Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato con 24 sì e 9 astensioni.
L’articolo 26 riguarda il procedimento di approvazione del piano di settore. Paul Köllensperger (Team K) ne ha chiesto lo stralcio, criticando il previsto prolungamento dell’attuale periodo di 30 giorno; Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiesto di inserire di nuovo un riferimento alla necessità di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040. L’ass. Peter Brunner ha fatto riferimento alle effettive difficoltà e prolungamenti nei grandi Comuni, in particolare Bolzano, e aggiunto che per le procedure dei piani di settore è già prevista a sostenibilità ambientale. Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato con 24 sì, 4 no e 5 astensioni.
L’articolo 27 riguarda le Varianti al piano comunale per il territorio e il paesaggio. Paul Köllensperger (Team K) ne ha chiesto lo stralcio, o in alternativa un riferimento alla VIA. L’ass. Peter Brunner ha ritenuto ridondante l’emendamento, in quanto il riferimento alla VIA non viene tolta. Respinto l‘emendamento, l’articolo è stato approvato con 20 sì, 4 no e 9 astensioni.
L’articolo 28 riguarda il piano d’attuazione. L’ass. Brunner ha proposto un emendamento al fine di modificare le soglie per l’assegnazione degli incarichi per la redazione di un piano di attuazione tramite concorso, prevedendolo per zone miste sopra i 10.000 mq e per zone produttive con superficie maggiore di 20.000 mq. Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha detto di non capire perché si volesse aumentare le superfici per i concorsi: è contrario anche l’ordine degli architetti. Waltraud Deeg ha invece sostenuto la proposta di Brugger, che elimina lunghe procedure. Paul Köllensperger (Team K) ha sottolineato che 20.000 mq sono due ettari, e si è opposto alla proposta di Brunner, che ha difeso la sua proposta. Respinto il subemendamento Rohrer, l’emendamento Brunner è stato approvato con 21 sì, 9 no e 3 astensioni. Approvato anche un secondo emendamento di Brunner, l’articolo è stato approvato con 20 sì, 9 no e 4 astensioni.
L’articolo 29 riguarda il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica di competenza della Provincia. Sia Köllensperger che Rohrer ne hanno chiesto lo stralcio: il primo ha spiegato che con questa previsione si perdono 60 giorni – se la provincia non è in grado di provvedere, che lo faccia il Comune; la seconda ha ritenuto l’articolo molto pericoloso per la tutela del paesaggio, che si cerca continuamente di indebolire. I verdi hanno chiesto dati sui temi di esame dei progetti, ma l’assessore non ha saputo rispondere: l’impressione è che la Provincia non voglia prendersi certe responsabilità. Andreas Colli (Wir Bürger) ha sostenuto l’articolo: questo era previsto anche nella vecchia legge urbanistica; la prassi dimostra che non sempre è possibile provvedere in 60 giorni. Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato con 19 sì, 8 no e 5 astensioni.
Approvato senza discussione né emendamenti l’articolo 30 riguardante l’Attività delle pubbliche amministrazioni.
L’articolo 31 riguarda il Procedimento per il permesso di costruire. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ringraziato l’assessore per questo articolo che prescrive la pubblicazione dei permessi di costruire: negli ultimi anni, quando i permessi non venivano pubblicare, c’era molta incertezza e mancava trasparenza. Anche Rohrer ha approvato l’articolo, così come Knoll, che però ha rilevato che in Austria il Comune informa con una lettera. L’articolo è stato approvato con 33 sì.
Approvato senza discussione né emendamenti l’articolo 32 che si riferisce al Contributo di intervento per il permesso di costruire e per la SCIA.
L’articolo 33 riguarda la riduzione o esonero dal contributo sul costo di costruzione. Paul Köllensperger ha chiesto di prevedere il caso di cambio da cubatura per servizi a cubatura abitativa, ma l’emendamento è stato respinto, e l’articolo approvato con 24 sì e 9 astensioni.
L’articolo 33 bis, Vigilanza sull’attività di trasformazione del territorio e l’articolo 34 sulla mancata occupazione od occupazione abusiva di abitazioni riservate ai residenti sono stati approvati senza modifiche né discussione.
L’articolo 35 riguarda Interventi non autorizzati su beni paesaggistici. Trattandosi di provvedimenti descritti come definitivi, Paul Köllensperger ha rilevato che non è quindi possibile presentare ricorsi, e ne ha chiesto lo stralcio. L’ass. Peter Brunner ha risposto che si sta parlando del calcolo della sanzione, fattispecie per cui non si può ricorrere. Respinto l’emendamento, l’articolo è stato approvato con 19 sì, 1 no, 11 astensioni.
L’articolo 36 definisce Norme transitorie della legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9. Paul Köllensperger (Team K) ne ha chiesto lo stralcio, rilevando che si continua a mettere delle pezze alla norma territorio e paesaggio: qui si fanno concessioni ai Comuni fino a che non viene approvato il piano di sviluppo comunale, previsto ormai 7 anni fa, con possibilità di intervento della Giunta provinciale. È ora che i Comuni predispongano questi Piani: l’articolo in questo senso è controproducente. Con ragioni simili ha chiesto poi lo stralcio del comma 2. Ha chiesto anche l’aggiunta di un comma relativo all’esterno insediamento abitativo. Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha chiarito che il piano di sviluppo comunale deve porre anche dei freni al turismo, se ora è possibile intervenire su campeggi ed esercizi ricettivi senza questo piano, la legge viene svuotata; per questo, anche lei ha chiesto lo stralcio del comma 2. ha chiesto poi anche qui l’inserimento di un riferimento alla neutralità climatica da raggiungere nel 2040. L’ass. Ulli Mair ha proposto un adeguamento linguistico. L’ass. Peter Brunner ha detto che con quest’articolo vengono definite in maniera più chiara le responsabilità, e che il comma 2 si riferisce a zone turistiche già esistenti, si tratta di una piccola modifica che riguarda lo spostamento, non l’ampliamento di varie aree. Non si creano nuove zone edificabili né si aumentano i posti letto; anche al di fuori delle aree insediabili si vuole una certa flessibilità. Approvato solo l’emendamento Mair, respinti gli altri, l’articolo è stato approvato con 20 sì, 8 no e 5 astensioni.
L’articolo 37 contiene le Modifiche dell’allegato C. L’ass. Peter Brunner ha presentato un emendamento per reintrodurre tra gli interventi edilizi liberi le recinzioni per la protezione della selvaggina; Paul Köllensperger ha chiesto con subemendamento di escludere dalla casistica di impianti installabili senza autorizzazione gli edifici e le aree sottoposti a vincoli paesaggistici e/o tutela degli insiemi. Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha ritenuto inopportune deroghe per gli impianto fotovoltaici. L’ass Brunner ha chiarito che quanto richiesto da Köllensperger è già previsto dalla legge urbanistica, ed è stato approvato solo l’emendamento Brunner, così come l’articolo (25 sì, 8 astensioni)..
L’articolo 38 contiene le Disposizioni transitorie. È stato approvato con 20 sì e 13 astensioni senza discussione, con emendamento dell’ass. Brunner con aggiunta di un secondo comma.
L’articolo 39 inaugura il CAPO II, MODIFICA DELLA LEGGE PROVINCIALE 28 NOVEMBRE 2001, N. 17, “LEGGE SUI MASI CHIUSI”, e riguarda l’autorizzazione all’acquisto di un maso chiuso. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ne ha chiesto lo stralcio perché il tema dei masi chiusi dovrebbe essere trattato separatamente, e non con articoli in altre leggi. Bisogna togliere la cubatura dal centro dell’attenzione, concentrandosi sulle superfici agricole: i contadini non devono essere messi in condizione di dover vendere. Le disposizioni relative alla formazione necessaria possono essere aggirate. La svendita dei mesi non viene frenata in questo modo. L’ass. Luis Walcher ha detto che così si crea una connessione tra l’acquisto e il maso agricolo, dato che in passato in tanti casi non è stato così. In quanto ai criteri d’accesso, con emendamento è prevista anche la possibilità di un corso per giovani agricoltori, che può essere affrontato da chi non proviene dal mondo agricolo: bisogna comunque imparare le basi. eccezioni sono previste per la mano pubblica o la Chiesa. Leiter Reber ha criticato questa seconda eccezione chiedendone lo stralcio. Secondo Paul Köllensperger prima si è trasformato il maso chiuso in oggetto di speculazione, poi si è andati a limitarne la vendita: non è vero che vengono venduti agli stranieri – capita a in solo 39 casi su 14.000 – sono gli imprenditori locali che agiscono, e ci sono modi di aggirare le limitazioni. L’articolo non funzionerà. Franz Locher (SVP) ha detto che era stato trovato un compromesso, per considerare anche chi non proviene dall’agricoltura. In base a un sondaggio del Bauernbund, il 50% egli agricoltori sono preoccupati di chi si occuperà in futuro del proprio maso, quindi è giusto aprire all’acquisto da parte dei giovani. Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha definito positiva l’idea di base, aggiungendo che è importante che i masi vengano portati avanti. Ha rilevato però il pericolo che la disposizione venga impugnata. Secondo Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha fatto riferimento ai numerosi piccoli masi che non garantiscano autosussistenza, e rilevato che Trentino e Tirolo hanno già previsto delle misure. L’ass. Luis Walcher ha parlato di “situazione delicata” riguardo i masi chiusi, che sono una particolarità locale avulsa al resto d’Italia: per questo si è intervenuto con l’aiuto di esperti al fine di evitare rilievi a Roma e Bruxelles. La redditività sarà il grande problema del futuro. ha quindi giustificato l’eccezione per gli enti ecclesiastici, che storicamente gestiscono i masi pensando non per generazioni, ma ai prossimi secoli. Approvati emendamento sostitutivo e subemendamento di Walcher, l’articolo è risultato approvato.
L’articolo 40 riguarda le Deliberazioni soggette al controllo della Ripartizione provinciale agricoltura; è stato approvato senza discussione né emendamenti, così come l’articolo 41 che inaugura il Titolo III ESERCIZI PUBBLICI e riguarda gli esercizi ricettivi a carattere extralberghiero, l’articolo 42 che introduce il CAPO II MODIFICA DELLA LEGGE PROVINCIALE 11 MAGGIO 1995, N. 12, “DISCIPLINA DELL’AFFITTO DI CAMERE ED APPARTAMENTI AMMOBILIATI PER LE FERIE” e riguarda l’ambito di applicazione., l’articolo 43 che i riferisce alla denuncia dell’attività, l’articolo 44 che riguarda l’esercizio dell’attività, l’articolo 45 che riguarda i motivi di diniego, l’articolo 45 bis su modifica, sospensione e cessazione dell’attività, l’articolo 46 riguarda la pubblicità dei prezzi, l’articolo 47 sulla vigilanza, l’articolo 48 sui ricorsi, l’articolo 49 contenente l’elenco, l’articolo 50 relativo alle sanzioni.
L’articolo 51 contiene la norma transitoria. Paul Köllensperger ha fatto riferimento alla data in esso indicata, il 17 agosto 2022, che coincide con l’entrata in vigore dello stop ai posti letto, e chiesto di retrocedere al 31 dicembre 2018. L’ass. Luis Walcher ha giustificato la scelta, ci si era basati sullo stop ai posti letto perché da quella data si era previsto come si dovesse sviluppare il turismo in provincia. Respinto l’emendamento, l’articolo è stato approvato.
L’articolo 52 inaugura il CAPO III MODIFICA DELLA LEGGE PROVINCIALE 19 SETTEMBRE 2008, N. 7, “DISCIPLINA DELL’AGRITURISMO”, e riguarda i locali dell’attività agrituristica. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha chiarito che 8 camere o 5 appartamenti ammobiliati sono molti, e ha proposto di ridurli rispettivamente a 6 e 3, Köllensperger ha ironizzato: c’è bisogno di appartamenti e locali per riempire i 1.500 metri cubi previsti; bisognerebbe comunque analizzare la situazione. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha sostenuto la proposta di Foppa, e ha invitato ad approfondire il tema della redditività dei masi. Anche Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) si è chiesto quale maso di montagna può ospitare 5 appartamenti ammobiliati: si tratta in verità di aziende turistiche. Ha rilevato che garni e agriturismi vengono trattati in modo completamente diverso. Thomas Widmann ha sostenuto la proposta dell’assessore, ammettendo che in tanti masi c’è posto per queste volumetrie e chiedendo di fare in modo che gli agricoltori possano continuare a vivere in montagna. L’ass. Luis Walcher ha detto di aver messo nero su bianco ciò che già avviene, e che in altre regioni ci sono anche agriturismi con 50 appartamenti. La maggior parte dei masi non ha 5 appartamenti, ma gli agriturismi attirano ospiti che vanno nei negozi di vicinato e nelle osterie di paese, a differenza degli ospiti di altre strutture. Va considerato anche che alcuni grandi masi non vengono più rilevati: bisogna dare una mano a chi vuole gestire un’attività. Respinto l’emendamento, l’articolo è stato approvato con 21 si e 12 astensioni.
Approvati senza discussione l’articolo 53 con le disposizioni finanziarie e l’articolo 54 sull’entrata in vigore.
Dichiarazioni di voto:
L’ass Ulli Mair ha ringraziato i colleghi di opposizione e maggioranza per la discussione costruttiva, e tutti i collaboratori del suo dipartimento per il sostegno nell’elaborazione della riforma.
Paul Köllensperger (Team K) ha annunciato voto contrario; ci sono aspetti positivi e negativi, tra cui il convenzionamento al 100%; paesaggio e natura vengono messi un po’ in secondo piano, e i prezzi non diminuiranno. Su affitti privati e masi chiusi gli approcci sono giusti. Ci si augura comunque che la norma funzioni.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha apprezzato la partecipazione e l’impegno rilevati nel dibattito, evidentemente il tema era importante. La parte urbanistica meriterebbe un assoluto no, e le eccezioni non sono limitate, ma alcuni approcci di edilizia abitativa sono positivi, come l’edilizia di utilità sociale, e si è d’accordo sugli affitti brevi a scipi turistici. ci si asterrà, ma si invita a continuare a lavorare per le grandi sfide dell’abitare a prezzi accessibili.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha riconosciuto che la legge si impegna ad affrontare il tema cruciale dell’abitare a prezzi accessibili, ma ci sarà bisogno di adeguamenti: si spera che la Giunta provinciale sia aperta a proposte che si riveleranno necessarie in fase di attuazione. Anche la STF si asterrà. È un peccato che i consiglieri di lingua italiana abbiano partecipato poco, tranne Repetto.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiarito che la norma contiene tre leggi diverse. Si è detto d’accordo con molte proposte si è creata un’offerta maggiore: ora bisogna mettere le persone nelle condizioni di utilizzare quest’offerta. Se si potessero votare le tre leggi separatamente, lui voterebbe a favore della prima parte della legge: non è d’accordo sulla parte dell’urbanistica e sul fatto che il turismo abbia la meglio. Quindi si asterrà.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha parlato di una legge importante sotto molti punti di vista, anche relativamente al rapporto tra affitto e proprietà. Anche lui si asterrà. Alcuni punti toccati sono estremamente positivi. Ha chiesto di verificare l’impatto che avrà la norma, monitorando costantemente eventuali aspetti nuovi attraverso gli stakeholder e che tipo di rapporto c’è tra pubblico e privato, verificando anche l’attività svolta dall’IPES.
Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha detto che si sta andando nella giusta direzione, auspicando ulteriori passi nei prossimi due anni. voterà a favore. La norma è stata approvata con 20 sì, 4 no e 9 astensioni.
Alle 22.23 il presidente Schuler ha dichiarato conclusa la seduta.
Il Consiglio provinciale torna a riunirsi il 1o luglio.
(In osservazione delle disposizioni sulla par condicio (articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28) in vigore in vista dei prossimi referendum popolari abrogativi (8-9 giugno), nei comunicati stampa vengono evitati riferimenti ai temi dei referenda abrogativi)
**MC**
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