
(AGENPARL) – Thu 05 June 2025 A Giambartolomei, Agabiti e Pace (FdI), l’assessore Bori risponde che “si
tratta di un argomento che riguarda tutto l’Alto Tevere e troverà
sicuramente spazio nel nuovo piano sanitario in fase di scrittura”
(Acs) Perugia, 5 giugno 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso l’interrogazione a risposta immediata, presentata dai consiglieri
regionali Matteo Giambartolomei, Paola Agabiti ed Eleonora Pace (Fratelli
d’Italia) dal titolo “Stato e destinazione delle risorse Fsc 2021/2027
per complesso ospedaliero di San Florido di Città di Castello – Recenti
evoluzioni”.
Illustrando l’atto in Aula, il primo firmatario Giambartolomei ha spiegato
che l’atto interroga la Giunta per conoscere “quali sono le tempistiche
previste per l’avvio concreto dei lavori di recupero e messa in sicurezza
dell’ex ospedale di San Florido, in seguito allo stanziamento di 3 milioni
di euro, assegnato con ordinanza del Commissario alla ricostruzione 129/2022;
quale è lo stato di avanzamento progettuale relativamente allo stanziamento
Fsc 2021/2027 di 12 milioni di euro; se è intenzione della nuova Giunta
regionale confermare la destinazione di parte dell’immobile per un polo dei
servizi per la salute a servizio della comunità; quali iniziative sono state
intraprese dalla nuova amministrazione regionale, in particolare se sono
previste ulteriori risorse per il completo recupero dell’immobile; se è in
programma un incontro per coinvolgere associazioni, enti e membri del
Consiglio comunale di Città di Castello nella definizione del futuro della
riqualificazione e della destinazione d’uso del resto della struttura a
beneficio della comunità tifernate. Ricordo che dal 2000 l’ex ospedale San
Florido veniva chiuso e le successive amministrazioni regionali di
centro-sinistra hanno lasciato la struttura in abbandono causandone un lento
ed inesorabile declino. A seguito del sisma 2016 la Regione riceveva dal
Commissario 3 milioni da investire sulla struttura ma tale finanziamento
veniva meno per mancato impegno nei tempi delle somme da parte della Giunta
Marini nel 2019. Il recupero e la valorizzazione della struttura in oggetto
è stato trattato con molta attenzione dalla precedente Giunta regionale: con
ordinanza del Commissario alla Ricostruzione 129/2022, venivano assegnati
alla Regione 3 milioni di euro per la messa in sicurezza della parte storica
del complesso. Con l’Accordo per la Coesione 2021-2027 tra la Presidenza
del Consiglio dei Ministri e la Regione Umbria venivano confermati gli
interventi progettuali individuati dalla giunta Tesei: tra questi sono
previsti 12 milioni di euro per recuperare parte dell’immobile per
destinarlo a servizi sanitari. Allo stato attuale la struttura versa ancora
in condizioni precarie che rendono preoccupante la situazione per l’intero
centro storico della Città. Inoltre l’intera area è stata interessata da
interventi di rigenerazione urbana che rendono la struttura ancora più di
impatto negli equilibri e negli spazi urbani della città e della sua
fruizione. Lo stato di deterioramento di un immobile rappresenta per la
Regione un grave danno patrimoniale e di immagine ed inoltre la posizione e
le condizioni della situazione rendono la struttura un pericolo per la città
sia dal punto di vista della sicurezza e stabilità statica dell’immobile
che poi degli animali ed uccelli che possono trovarvi riparo con susseguenti
peggioramenti delle condizioni igieniche. È interesse e dovere della regione
dell’Umbria procedere al recupero di un bene di pregio storico e
architettonico. Il recupero dell’immobile è questione centrale per la
comunità tifernate e che la destinazione di parte di esso ad attività
sanitarie rappresenta un punto centrale per la funzione sociale della
struttura ed il miglioramento delle condizioni sanitarie regionali”.
L’assessore Tommaso Bori ha sottolineato che “Si tratta di un argomento
che non riguarda soltanto Città di Castello, ma tutto l’Alto Tevere. Qualche
settimana fa, insieme alla consigliera Letizia Michelini, al Sindaco, alla
Giunta e ai consiglieri del Comune abbiamo presentato il progetto di Agenda
urbana che noi abbiamo approvato in una delle prime riunioni di Giunta, un
progetto di Agenda urbana che impatterà sulla città e quindi sul Comune per
oltre 6 milioni di euro e riguarderà la rigenerazione di una serie di
realtà presenti sia a livello urbano, sociale e verde. In questo incontro
abbiamo ovviamente anche parlato del complesso ospedaliero di San Florido per
cui confermo i 3 milioni di euro, per ordinanza del Commissario della
ricostruzione e 12 milioni di euro per il recupero dell’edificio Dal Fondo di
Sviluppo e di Coesione Sociale. (Per i dettagli, l’asessore Bori ha
consegnato all’interrogante l’intero dossier dichiarandosi disponibile ad
ulteriori eventuali chiarimenti attraverso interlocuzioni dirette). Per
quanto riguarda l’intervento dei 3 milioni di euro, dati dall’ordinanza per
la ricostruzione, i lavori partiranno a breve in quanto il contratto con
l’impresa aggiudicataria dell’appalto è già stato sottoscritto. Per
quanto riguarda i 12 milioni sul fondo di sviluppo e coesione, ad oggi c’è
già la delibera del CIPES, ma c’è stato uno slittamento semestrale per le
fasi procedurali e profili finanziari. La struttura regionale, che è il
soggetto attuatore, ha svolto le attività propedeutiche all’avvio
dell’intervento e nello specifico, quali i sopralluoghi necessari da parte
del personale tecnico del servizio competente che hanno rilevato quelle
criticità sottolineate nell’interrogazione e che rendono l’immobile non
fruibile. Le lavorazioni previste sono in larghissima parte opere di livello
strutturale, non solo di impiantistica. È stato redatto un quadro tecnico
dei lavori a livello economico ed è stato affidato a un operatore economico
esterno individuato tramite procedura aperta. Sui 10.500 metri quadri
complessivi l’intervento ad oggi riguarda purtroppo soltanto 2.000. Per le
attività interne dovranno essere logicamente concordate dalla parte
sanitaria e quindi la Regione con l’amministrazione locale. Dato che stiamo
scrivendo il nuovo piano sanitario, questo deve essere oggetto di
concertazione insieme all’amministrazione locale, la ASL e la Regione”.
Nella replica, Giambartolomei ha ringraziato per il dossier consegnato e per
la risposta l’assessore Bori. “Mi sento di raccomandare – ha detto – la
massima attenzione alla struttura in completo stato di abbandono e che, vista
la presenza all’interno soprattutto di volatili, potrebbe compromettere
l’aspetto della salute pubblica. Per questo auspico che vengano rese non
accessibili, soprattutto ai volatili, quelle parti che mettono a contatto
l’interno con l’esterno”. RED/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80313