
In un sorprendente ribaltone elettorale, Karol Nawrocki ha vinto le elezioni presidenziali in Polonia, sconfiggendo il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski, candidato del partito liberale e filoeuropeo Piattaforma Civica del primo ministro Donald Tusk. La vittoria del conservatore Nawrocki, sostenuto da Diritto e Giustizia (PiS), segna una svolta significativa per la politica polacca e potenzialmente per i rapporti futuri con Bruxelles.
Il ballottaggio di domenica, convocato per eleggere il successore del presidente uscente Andrzej Duda, ha visto contrapporsi due visioni radicalmente opposte del futuro del Paese. Nawrocki, storico ed ex presidente dell’Istituto della Memoria Nazionale, si è proposto come difensore dei valori tradizionali cristiani e come oppositore dell’influenza delle élite globaliste europee, lanciando attacchi diretti al Green New Deal dell’UE e alla politica migratoria.
Il sindaco Trzaskowski, inizialmente dato in vantaggio, ha perso terreno nelle ultime settimane di campagna, mentre Nawrocki ha guadagnato consensi con una narrazione populista, paragonata a quella dell’ex presidente americano Donald Trump. Emblematico il gesto durante un dibattito televisivo in cui ha collocato una bandiera arcobaleno sul podio di Trzaskowski, criticandone l’apertura ai temi LGBTQ+.
La presidenza polacca ha poteri significativi, incluso il veto legislativo, e con la vittoria di Nawrocki si prevede un rallentamento, se non un blocco, dell’agenda europeista di Donald Tusk. Jarosław Kaczyński, leader del PiS, ha commentato che il momento storico richiede “uomini coraggiosi”.
Nonostante le accuse mosse contro Nawrocki durante la campagna – da presunti scandali personali a legami con ambienti criminali – la sua immagine di outsider deciso e conservatore ha avuto la meglio sull’establishment centrista.
Il leader del partito PiS, Jarosław Kaczyński, ha affermato che, pur disapprovando tali scontri, ha
osservato : “Se guardiamo alla situazione attuale della Polonia, o più precisamente alla situazione intorno alla Polonia… abbiamo bisogno di uomini coraggiosi, non di persone che, quando verranno sparati i primi colpi, si precipiteranno a scappare”.
