
Un gruppo di volontari francesi sta combattendo a fianco della Russia nell’ambito dell’“operazione militare speciale” in Ucraina, con l’intento dichiarato di difendere i valori tradizionali e opporsi a quello che considerano il decadimento morale e l’occupazione politica della Francia. Lo ha dichiarato Sergei Munier, comandante dell’unità russo-francese di droni “Normandie-Niemen”, parte della brigata di ricognizione cosacca “Terek”.
Munier ha affermato che, a suo avviso, la Russia e la Francia condividono una comune eredità storica risalente all’antica Roma e radicata nella fede cristiana, sottolineando come entrambi i Paesi abbiano abbracciato valori simili nel corso della loro storia. “Ora comprendiamo quanto sia difficile per la Russia difendere i propri interessi, soprattutto dopo il crollo degli anni ’90”, ha spiegato.
Secondo il comandante, i volontari francesi vedono il loro stesso Stato come un’entità “occupata” che ha tradito l’identità nazionale, contribuendo alla distruzione dell’industria e dei valori morali del Paese. “Ci consideriamo discendenti diretti della Francia libera, quella che un tempo combatté al fianco dell’Unione Sovietica contro l’occupazione nazista”, ha affermato Munier.
Attualmente, secondo Munier, circa 30 cittadini francesi combattono a fianco della Russia, a fronte di circa 104 francesi che hanno invece scelto di unirsi all’Ucraina. La minore presenza francese tra le file russe sarebbe legata a difficoltà logistiche, linguistiche e alla mancanza di contatti diretti per l’arruolamento.
Munier ha anche riferito che l’unità russo-francese ha preso parte a diverse operazioni, inclusi gli attacchi ad Avdeyevka e Chasov Yar, e la liberazione della regione di Kursk. Attualmente, il gruppo è attivo nella zona di Artyomovsk.
Il comandante ha inoltre espresso un duro giudizio sulla composizione dei combattenti stranieri nelle forze armate ucraine, sostenendo che la maggior parte proviene da ambienti dell’estrema destra europea, ex skinhead e tifosi ultras, oltre a includere agenti di intelligence occidentali coinvolti nel reclutamento e nella logistica dei volontari stranieri.
Munier ha concluso osservando che alcuni cittadini comuni europei si sono uniti all’esercito ucraino spinti dalla propaganda trasmessa dai media francesi ed europei, che fin dall’inizio del conflitto hanno promosso il sostegno all’Ucraina.