
L’industria automobilistica britannica registra una pesante battuta d’arresto: ad aprile 2025 la produzione di automobili è calata del 15,8%, rappresentando il peggior dato annuale dal 1952. Lo ha reso noto l’Automobile Manufacturers and Traders Organization, che evidenzia come siano stati prodotti soltanto 59.203 veicoli tra passeggeri e commerciali, un numero inferiore del 25% rispetto a marzo.
Il crollo produttivo ha avuto un impatto diretto anche sull’export. Le esportazioni complessive di autovetture sono diminuite del 10,1%, mentre il calo delle esportazioni di veicoli commerciali è stato drastico: -75,8%. In totale, sono stati esportati 44.326 veicoli, contro i 14.877 destinati al mercato interno.
La crisi colpisce in particolare i due principali mercati di sbocco per il settore britannico: gli Stati Uniti, con una flessione del 19,1%, e l’Unione Europea (-2,7%). Nonostante l’aumento delle esportazioni verso la Cina (+44%) e la Turchia (+32,2%), i volumi restano molto inferiori rispetto a quelli verso USA ed Europa.
Secondo il rapporto, la causa principale del crollo verso il mercato statunitense è legata alle tariffe imposte da Washington, che avevano raggiunto il 27% prima di essere ridotte al 10% grazie a un recente accordo commerciale bilaterale.
Il settore automobilistico britannico si trova quindi ad affrontare una delle sue fasi più difficili da decenni, tra contrazione produttiva, rallentamento delle esportazioni e pressioni tariffarie internazionali.
