
(AGENPARL) – Thu 29 May 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 29/05/2025, ore 13:00
Nota ai media!
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Link Video (G.News) https://we.tl/t-g0MXJLfTIW – Link Intervista Daniela Höller https://we.tl/t-FLXGTYKk3k – link intervista Benno Baumgartner https://we.tl/t-y8SHVJtq7N – link intervista Katia Sartori https://we.tl/t-z27H4cpCyy – link intervista Ulrike Oberlechner https://we.tl/t-f9mlm0tBA5 – link Foto G.News https://we.tl/t-wPgdvLUTkh
Garante per l’infanzia e l’adolescenza
Dalla responsabilità legale a quella sociale: La giustizia riparativa funziona
**La giustizia riparativa ha un grande potenziale, anche nelle situazioni più complesse, e va promossa e ampliata di conseguenza. Giovedì 29/05/25, la coordinatrice del Servizio di Giustizia Riparativa dell’Associazione “La Strada — Der Weg”, Ulrike Oberlechner, in collaborazione con la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Daniela Höller, il Presidente del Tribunale per i Minorenni, Benno Baumgartner, e la Direttrice dei Servizi Sociali del Tribunale per i Minorenni, Katia Sartori, ha presentato i dati dell’anno 2024 dei minorenni autori di reato e delle parti lese che hanno aderito al percorso.**
Mentre la giustizia tradizionale individua il colpevole di un reato e lo punisce, la giustizia riparativa propone invece che – in modo complementare al procedimento penale – le persone coinvolte possano trovare uno spazio protetto di ascolto ed eventualmente di dialogo. La giustizia riparativa è sempre volontaria, mai imposta. Attraverso l’incontro con l’altro, il giovane o la giovane che ha commesso un errore prende consapevolezza di quello che ha fatto e questo contribuisce ad evitare che lo ripeta in futuro. Per la persona offesa dal reato, che decide di prenderne parte, può essere un’occasione per favorire il suo percorso di recupero sentendosi ascoltata e compresa. In termini più generali, poi, si promuove il ripristino della coesione sociale, contribuendo così anche ad un aumento del senso di sicurezza nella società.
“Le persone coinvolte possono così trovare risposte ai loro bisogni di chiarezza, comprensione e consapevolezza, e hanno la possibilità di rielaborare la propria esperienza alla luce di una nuova prospettiva su quanto accaduto”, sottolinea la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Daniela Höller.
“La delinquenza giovanile non è un fenomeno nuovo: mediamente vengono denunciati circa 500 reati all’anno, nell’anno 2024 erano nemmeno 400. Meno di 200 adolescenti devono presentarsi effettivamente davanti al giudice dell’udienza preliminare”, spiega il Presidente del Tribunale per i Minorenni, Benno Baumgartner.
Grazie al confronto dell’imputato con il Tribunale per i Minorenni, a interventi mirati dei servizi sociali e ai percorsi di giustizia riparativa, i minori delinquenti vengono sostenuti per tornare sulla retta via. Soprattutto la misura della messa alla prova si rivela molto efficace: essa comporta un periodo di impegni che dura tra i 4 e i 12 mesi e prevede lavori socialmente utili, colloqui pedagogici, l’obbligo formativo o lavorativo e la mediazione autore-vittima.
La progressiva espansione e la buona interconnessione dei servizi e delle organizzazioni che si prendono cura dei minori, e la focalizzazione sulle misure educative, ha favorito negli ultimi anni l’abbassamento del numero di delitti e la marginalizzazione del tasso di recidiva in Alto Adige.
Naturalmente, questo approccio educativo si applica anche ai minori di 14 anni. Essi non hanno la licenza di delinquere, anche se non sono ancora imputabili penalmente: vengono segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, sono seguiti strettamente dai servizi sociali e possono, in collaborazione con i genitori, seguire il percorso di giustizia riparativa.
“Dopo una tendenza in aumento degli ultimi due anni, finalmente quest’anno l’ufficio ha rilevato una lieve diminuzione dei minori e giovani adulti presi in carico nella Provincia di Bolzano, ovvero dai 345 del 2023 siamo passati ai 312 nel 2024, di cui 105 presi in carico per la prima volta. Nel corso degli ultimi anni si è osservato un aumento, in particolare nelle tre città: Bolzano, Merano e Bressanone, di minori di seconda generazione, mentre nelle valli prevalente è la componente autoctona”, spiega Katia Sartori, Direttrice dell’USSM. Resta costante la prevalenza di minori di sesso maschile, con un’età compresa tra i 15 e i 17 anni, anche se sono aumentati i minori in carico infraquattordicenni e di anni 14. I giovani adulti in carico sono stati complessivamente 72 nel corso dell’anno.
Per quanto attiene alle tipologie di reato per i quali i minori sono stati segnalati, si conferma anche per quest’anno un’incidenza dei reati ai danni di persone fisiche. Nel corso del 2024 sono state seguite complessivamente 98 MAP, di cui 57 avviate nel corso del 2024.
“Da più di 20 anni, il Servizio di Giustizia Riparativa dell’Associazione ‘La Strada — Der Weg’ è attivo nel campo penale minorile e lavora con i minori che sono entrati in conflitto con la legge, e in contemporanea si dedica anche alle vittime di questi reati”, sottolinea la coordinatrice del servizio, Ulrike Oberlechner. L’obiettivo è quello di accompagnare i giovani devianti nell’assunzione di responsabilità delle proprie azioni, di creare consapevolezza per la vittima e di trovare un’adeguata riparazione per il reato commesso.
Se l’adolescente non ha la possibilità di scusarsi direttamente con la vittima, gli viene offerta l’opportunità di partecipare a un gruppo psicologico per riflettere sul proprio comportamento insieme ad altri minori autori di reato e per apprendere nuove strategie non violente.
Il Servizio di Giustizia Riparativa dell’Associazione “La Strada — Der Weg” offre, inoltre, un servizio di consulenza alle vittime di reati, in particolare quelle segnalate dalla Procura del Tribunale per i Minorenni o dall’USSM, quindi parti lese di reati commessi da autori di minore età. Si vuole offrire alle parti lese, in primis, ascolto dei loro vissuti, dare informazione e accompagnare nel difficile percorso di rivalutazione di quanto successo. Delle 90 persone identificate come parti lese di un reato commesso da un minore, 72 hanno aderito a un percorso di sostegno da parte del servizio.
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