
(AGENPARL) – Wed 28 May 2025 Canone Unico Mercatale – ANVA Bergamo invia una lettera ai comuni della Provincia di Bergamo per la verifica del rispetto delle nuove norme
COMUNICATO STAMPA
Bergamo, 27 maggio 2025 – Nella giornata odierna ANVA Bergamo ha inviato ai Sindaci e alle Amministrazioni comunali della Provincia di Bergamo una lettera per chiedere una verifica della costruzione del calcolo per il Canone Unico Mercatale.
L’azione sindacale dell’associazione arriva in seguito a due importanti sentenze che sono state pronunciate recentemente sul tema: una del Consiglio di Stato datata 14/04/2025 e una del Tar della Liguria datata 10/09/2024, successive a un ricorso promosso dai colleghi di ANVA Confesercenti Imperia vs il Comune di Bordighera.
«Le sentenze riportano una interpretazione allineata a quanto la nostra Associazione in questi anni è andata dicendo nei molti momenti di confronto anche con le vostre Amministrazioni, specificando definitivamente che i Comuni non possono discostarsi, né modificare, i coefficienti moltiplicatori previsti direttamente dalle tabelle ministeriali che sono univocamente definiti in base al numero di abitanti del Comune» si legge nella lettera.
Il Canone Unico Mercatale sostituisce le tasse e i tributi riferiti all’occupazione del suolo pubblico e definisce il costo di occupazione delle piazzole nei mercati per gli ambulanti utilizzando coefficienti ministeriali oggettivi derivati dal numero di abitanti dei Comuni. La norma, definita a livello nazionale, è stata introdotta nel 2021 con l’intenzione di semplificare e uniformare la partita dei tributi locali; ma data la portata della novità, la velocità della sua introduzione, le oggettive difficoltà interpretative delle tematiche e non ultimo il fatto che per il 2020 e 2021 fosse in vigore la gratuità del plateatico grazie ai vari DL nazionali del periodo Covid, le nuove disposizioni non sono stata recepite correttamente dalla maggior parte degli uffici tributi dei Comuni.
In questo difficile contesto interpretativo molti Comuni hanno semplicemente cambiato i fattori della moltiplicazione con l’obiettivo dichiarato di non cambiare il gettito in entrata, disattendendo alla norma nazionale che invece li richiamava a conteggi più a favore della categoria.
Attualmente un comune su tre nella Bergamasca non applica correttamente il Canone Unico Mercatale. Da una verifica di ANVA Confesercenti Bergamo 241 comuni su 243 rientrano nei due coefficienti più bassi (0,6 e 0,7) questo vuol dire che gli ambulanti dovrebbero pagare un canone annuale compreso da un minimo che può essere anche la gratuità, ad un massimo di 425 euro.
Un’indagine statistica dell’associazione chiarisce che su un campione di 40 comuni quasi il 50% non applica correttamente il canone, mentre alcune amministrazioni chiedono costi 2 o 3 volte superiori al dovuto.
Si legge nella sentenza del TAR: «Di fatto una chiara misura di favore per gli esercenti dei mercati ambulanti, per il canone mercatale di cui si discute, il Legislatore ha sottratto alle singole amministrazioni comunali la possibilità di applicare il prelievo nella misura corrispondente alle altre occupazioni di spazi pubblici e ha imposto una tabella con tariffe “di base” giornaliere per classe di popolazione dei Comuni italiani lasciando la possibilità di ridurla fino ad azzerarla».
Già nel 2022 ANVA aveva posto il problema all’attenzione delle istituzioni avviando un tavolo tecnico con Anci Lombardia in Regione Lombardia, per declinare univocamente le direttive della norma nazionale. L’iniziativa, però, dopo un primo incontro non ebbe seguito.
Antonio Caffi, Presidente di ANVA Confesercenti Bergamo: «Nonostante una normativa introdotta ormai da cinque anni, ci troviamo ancora oggi a pagare cifre due o tre volte superiori a quelle dovute. Non si tratta di aspetti secondari, soprattutto per realtà come le nostre, per lo più aziende familiari che soffrono il calo dell’utenza e marginalità ridotte. Da anni come Confesercenti e come Anva chiediamo ai comuni di correggere la situazione e ci siamo impegnati in mediazioni dirette con le amministrazioni per raggiungere, in alcuni casi, dei compromessi accettabili. Ora, però, la questione non può più essere ignorata e le sentenze tolgono ogni dubbio e perplessità su quali siano i reali canoni annuali a cui sono soggetti gli ambulanti».
Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti Bergamo: «Il dialogo con i singoli Comuni portato avanti in questi anni è stato sindacalmente molto faticoso, necessario, ma non può essere sufficiente. Ora più di prima e con costante spirito collaborativo siamo con la nostra lettera a chiedere ai Sindaci di riportare nelle loro agende un momento di confronto e approfondimento sul tema. Al contempo chiediamo a gran voce che le Amministrazioni tornino a guardare al mercato con rinnovato interesse, considerandolo un «servizio insostituibile» per il loro territorio. L’ambizione di Anva è quella di non fermarsi alle problematiche economiche, ma di addentrarsi nelle logiche di investimento, riqualificazione e ristrutturazione delle aree mercatali».
Con la lettera odierna ANVA Confesercenti Bergamo continua nel suo lavoro sindacale per chiedere il corretto calcolo e l’adeguamento delle tariffe dovute dagli ambulanti, proponendosi di incontrare direttamente le amministrazioni comunali per confrontarsi con i responsabili degli uffici preposti per una corretta interpretazione della norma.
Paola Colombelli
Ufficio Stampa Confesercenti Bergamo
Astrid Serughetti
Ufficio Stampa Confesercenti Bergamo
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