
(AGENPARL) – Mon 26 May 2025 https://www.aduc.it/articolo/dazio+usa+mie+brame+chi+piu+bello+reame+ue_39276.php
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Dazio Usa delle mie brame, chi è il più bello del reame. Ue disincantata ma non fessa
“Dazio delle mie brame, chi è il più bello del reame”. E’ il tormentone del presidente Usa, rimirandosi per cercare la sfumatura su cui insistere per essere più ricco e più bello.
Le sfumature di questi giorni sono i dazi al 50% verso l’Ue che, fissati facendo comunque venir meno le scadenze precedenti da lui stesso conferite, ora sarebbero (condizionale d’obbligo…) slittati al 9 luglio.
Continua quindi la trattativa, sperando, per esempio, che Trump capisca che l’Iva non è un dazio e che il potere decisionale del suo interlocutore Ue non è come quello della sua amministrazione sugli americani (anche se spesso di questo potere ne fa usi discutibili per le sue stesse istituzioni). E – per noi europei di primaria importanza quanto ultima per Trump – che l’Ue, in rapporti e storia con gli Usa, non è nè Cina nè Russia.
Siamo consapevoli che l’auspicio che Trump capisca con chi ha a che fare è una contraddizione in termini, ma non abbiamo al momento alternative che continuare ad essere disincantati… pur se non fessi.
I consumatori non possono che auspicare che i decisori di Bruxelles siano più bravi di prima. Sembra che questi ultimi abbiano meglio compreso di essere un mercato più condizionante e attraente di quello Usa: il rafforzamento degli accordi in essere e quelli nuovi, soprattutto in Oriente e Africa, altrettanto rafforzamento dei mercati con Regno Unito, Canada e Messico.
Premesso che i consumatori non hanno poteri, cosa possono fare gli stessi nel frattempo? Oltre a cercare di essere felici magari con una Moto Guzzi o Bmw piuttosto che Harley Davidson, nonchè non andare in questo periodo a visitare gli Usa, è bene ricordarsi che se cerchiamo di “boicottare” gli Usa non andando (per i cultori di questi prodotti) da McDonald’s o non consumando il Ketchup Heinz, facciamo anche male ai tanti lavoratori che in Italia producono per questi marchi.
Diverso il “boicottaggio” digitale, ché senza i tanti e diffusi prodotti Usa che vengono essenzialmente importati, ne abbiamo tanti altri europei ben all’altezza dei nostri desiderata (vale anche per Whatsapp e Netflix e Microsoft).
Per gli investitori finanziari – volendo e potendo (distinguere la composizione dei prodotti) – rivolgersi a cosa non contiene “roba” Usa.
Consapevoli, però, che l’eventuale “boicottaggio” è più che altro per sentirsi un po’ meglio con se stessi che non “spaventare” Trump.
Un contesto che ha ed avrà una ricaduta su consumatori che sono anche cittadini ed elettori. Poiché potranno misurare le capacità dei propri eletti (direttamente o meno, come avviene per chi in Commissione Ue poi tratta con Trump) di fare gli interessi di chi usa il potere per se stesso e il proprio arricchimento o per il bene comune.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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