
Il ritorno della leva militare in Germania non è più solo un tema di dibattito accademico o politico: è una possibilità concreta. Lo ha confermato il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, dichiarando che il servizio militare obbligatorio potrebbe essere ripristinato qualora il nuovo sistema basato sul volontariato non riuscisse a soddisfare gli obiettivi di reclutamento delle forze armate.
Il piano attualmente in discussione prevede un primo passo fondato sull’arruolamento volontario, ma Pistorius ha chiarito che, se il numero di volontari si rivelasse insufficiente, l’introduzione della coscrizione obbligatoria sarà inevitabile. “Se arriverà il momento in cui avremo una capacità disponibile maggiore rispetto alle registrazioni volontarie, allora si potrebbe decidere di rendere obbligatorio il reclutamento. Questa è la tabella di marcia”, ha affermato il ministro.
Il governo del cancelliere Friedrich Merz sta lavorando per presentare una nuova legge sul servizio militare già all’inizio del 2026. L’obiettivo è rafforzare un esercito che, dopo la sospensione della leva nel 2011, fatica a raggiungere il numero necessario di effettivi, soprattutto in seguito all’escalation di minacce alla sicurezza europea provocata dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.
La nuova strategia non si limita all’arruolamento attivo, ma punta anche alla riattivazione dei riservisti, considerati un’importante risorsa in tempi di tensione geopolitica crescente. Il ritorno della coscrizione rappresenterebbe un cambiamento significativo per la Bundeswehr, segnando un’inversione di rotta dopo oltre un decennio di esercito professionale e volontario.
Il dibattito rimane acceso in Germania, tra chi ritiene la leva uno strumento necessario per garantire la sicurezza nazionale e chi la considera un retaggio del passato, inadeguato per affrontare le sfide militari contemporanee. Tuttavia, l’urgenza di rafforzare la prontezza difensiva sembra aver riportato la questione al centro dell’agenda politica.