
(AGENPARL) – Fri 23 May 2025 comunicato stampa, venerdì 23 maggio 2025
Agricoltura assetata, Cia Puglia: “Irresponsabile minare l’intesa Puglia-Molise”
Sicolo: “Intervenga il Governo. Umiliante che la sorte di imprese e lavoratori dipenda da giochetti politici”
Tavolo su crisi idrica, qualche spiraglio positivo per il Tarantino, la situazione più drammatica in Capitanata
Bari, Bat, nel Salento e in tutta la regione serve un piano integrato di interventi per recuperare acqua
Qualche spiraglio positivo per il Tarantino, nessun sostanziale passo in avanti per il Foggiano: al tavolo di crisi convocato dalla Regione Puglia per l’emergenza idrica, con la mancanza d’acqua che in vista dell’estate mette a rischio le colture agricole, sotto la lente d’ingrandimento sono finite soprattutto le due situazioni al momento più drammatiche che riguardano la provincia di Taranto e la Capitanata.
CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha partecipato al tavolo di crisi con una delegazione composta da Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario regionale; Danilo Lolatte, direttore regionale; Giuseppe Creanza, direttore di CIA Levante Bari-Bat; Vito Rubino, direttore di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi) ed Emanuela Longo, direttrice CIA Salento.
NEL TARANTINO. Secondo l’organizzazione guidata dal presidente Gennaro Sicolo, con la riattivazione dell’attingimento dell’acqua da San Giuliano, che potrebbe essere ripristinato in giugno, si dovrebbe riuscire a far fronte alle necessità della stagione irrigua. Ad oggi, l’invaso di San Giuliano contiene 13 milioni di mc in più dello scorso anno, mentre la diga di Monte Cotugno ha un deficit di 48 milioni di mc in meno rispetto al 2024. Le piogge degli scorsi giorni e delle passate settimane, finora, hanno fatto in modo che le colture non andassero precocemente in sofferenza. Per il momento, aspettando la riattivazione da San Giuliano, l’attingimento dai pozzi, l’approvvigionamento dal fiume Bradano con due motopompe e dal Tara tramite la condotta del Paoloni dovrebbero poter tamponare l’emergenza, coprendo le esigenze di tutto il versante occidentale del Tarantino, con l’area che si estende da Ginosa, Castellaneta e Palagianello fino a Palagiano.
IN CAPITANATA. Nel Foggiano, ad oggi, ci sono davvero poche possibilità che la stagione irrigua possa essere avviata. Le dighe gestite dal Consorzio di Bonifica della Capitanata, rispetto all’anno scorso quando a metà agosto arrivò comunque lo stop all’uso irriguo, contengono oltre 70 milioni di metri cubi in meno. Anche in provincia di Foggia le piogge cadute finora hanno alleviato la sete dei campi, ma con le temperature destinate a salire sarà estremamente difficile che i campi superino indenni il caldo africano atteso da giugno alla metà di settembre. L’accordo col Molise, per convogliare verso la Capitanata una parte dell’acqua in eccesso che dalla diga del Liscione viene gettata a mare, tarda a divenire concreta realtà per assurde e tragicomiche polemiche tra partiti. Gennaro Sicolo: “Intervenga il governo. È umiliante che, sulla sorte di migliaia di imprese agricole e di lavoratori, debba pendere la spada di Damocle di interessi di partito che nulla hanno a che fare con l’interesse collettivo dei cittadini, dei lavoratori, delle donne e degli uomini che producono e fanno sacrifici immensi. Impedire l’accordo tra Puglia e Molise è un gravissimo atto di totale irresponsabilità, uno sfregio”.
IN TUTTA LA REGIONE. Giannicola D’Amico: “Dalla riunione di ieri emerge come, per la prima volta dopo anni, Consorzio unico di Bonifica e Arif stiano eseguendo in diverse province lavori di pulizia di canali e di sistemazione e riparazione impianti. Siamo fiduciosi che questo nuovo approccio risolva, almeno in parte, i problemi del passato e dia alle imprese agricole un servizio irriguo adeguato. Raccogliamo inoltre l’invito dell’assessore Pentassuglia a collaborare nel monitoraggio e segnalazione sul territorio di tutte le eventuali situazioni di criticità che dovessero verificarsi durante la stagione irrigua”. “La situazione non è delle migliori neanche nella BAT, in tutta l’area metropolitana di Bari e nel Salento”, aggiunge Sicolo. “L’impegno della Regione Puglia c’è, ma occorre che anche il Governo ci metta del suo perché qui occorre un grande piano infrastrutturale per completare gli invasi mai ultimati, costruirne di nuovi, massimizzare su tutto il territorio regionale il riuso delle acque reflue, intervenire massicciamente sulle reti di distribuzione per ridurre drasticamente le perdite”.