
(AGENPARL) – Thu 22 May 2025 Concluso iter A.P. Contratto di Sviluppo e Mini P.I.A.
Sono complessivamente 87 le imprese lucane ammesse ai contributi previsti dagli Avvisi Pubblici “Contratto di Sviluppo a valenza regionale” e “Mini P.I.A. Piani di sviluppo industriale attraverso mini pacchetti integrati di agevolazione” per un finanziamento complessivo di 111,7 milioni di euro. Ne dà notizia l’Assessore Francesco Cupparo riferendo che gli Uffici del Dipartimento per lo Sviluppo Economico hanno completato l’esame delle istanze presentate, in collaborazione con il Dipartimento Programmazione e sottolineando l’impegno del Presidente Bardi sulle politiche di imprese ed industrializzazione. I due Avvisi concedono agevolazioni a grandi, medie e piccole aziende (in misura pari rispettivamente al 30, 40 e 50% del programma di spesa ammesso) per la realizzazione di programmi di investimenti innovativi, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. In dettaglio per l’A.P. “Contratto di Sviluppo” (lo stanziamento complessivo, dopo l’ulteriore integrazione, è di 80,7 milioni di euro) saranno finanziate tutte le 8 istanze presentate dalle Grandi Imprese per 17,470 milioni di euro e 22 istanze presentate da piccole e medie imprese per 33,2 milioni di euro. Per l’A.P. “Mini P.I.A. Piani di sviluppo industriale” (stanziamento complessivo 31 milioni) i finanziamenti riguardano 57 istanze.
Tra gli obiettivi dei “Contratti di sviluppo a valenza regionale” – evidenzia l’Assessore – figurano: aumentare il livello di competitività e la sostenibilità ambientale delle imprese attraverso la ristrutturazione delle loro attività, il rimodellamento organizzativo, il trasferimento tecnologico nonchè la riconversione produttiva nell’ambito dell’economia circolare e la transizione ecologica; attrarre nuove attività, dotate di significativa valenza in termini di sostenibilità ambientale, di occupazione, di elevato tasso di innovazione tecnologico-produttiva, che impiantino i loro siti produttivi sul territorio regionale, nelle zone economiche speciali (aree ZES) ovvero che rilancino produzioni e prodotti appartenuti al sistema di competenza di settori in via di progressivo abbandono o di decadimento competitivo per effetto del perdurare della crisi e di strategie di delocalizzazione; recuperare, in misura significativa seppur parziale, siti industriali o artigianali dismessi per effetto della cessazione o dell’esaurimento delle attività produttive che vi erano state allocate, ovvero il loro patrimonio industriale in termini di risorse umane con le relative competenze e di sistema integrato di fornitura con il relativo know-how tecnico-organizzativo, attraverso l’avvio e l’insediamento di nuove attività, anche in comparti o segmenti diversi per vocazione di business.