
(AGENPARL) – Thu 22 May 2025 COMUNICATO STAMPA
A Napoli in scena l’eccellenza di Pomigliano Danza
POMIGLIANO D’ARCO, 22 MAGGIO – Eleganza, tecnica e passione: sono questi gli ingredienti che hanno reso memorabili le due serate di spettacolo conclusive dell’anno accademico dell’Associazione Pomigliano Danza, andate in scena al Teatro Mediterraneo di Napoli. In un’atmosfera carica di emozione e intensità, il pubblico ha potuto ammirare le allieve e gli allievi della scuola – unica realtà pubblica del Mezzogiorno nel campo della danza – diretti dal maestro Edmondo Tucci, già primo ballerino del Teatro di San Carlo, e guidati da un corpo docente di grande qualità composto da Norma Rossi (danza classica), Gaetano Leone (danza classica), Silvia Autorino (danza contemporanea), Giusy Iasevoli (danza moderna). Le insegnanti ospiti: Federica Spina (Cerchio Aereo); Annarita Di Palma (Hip Hop).
Entrambe le serate sono iniziate con il tradizionale “Defilè”, uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di danza classica. Nella prima serata le coreografie portavano la firma congiunta di Giusy Iasevoli, Gaetano Leone e Norma Rossi, mentre nella seconda è stata Norma Rossi a firmare da sola la raffinata costruzione coreografica, offrendo una sintesi elegante e pulita delle diverse fasi della formazione accademica, su musiche di autori vari.
Nella prima serata è seguita “Overture”, brano modern su musica di M.M. Lubrano, coreografato da Giusy Iasevoli, che ha coinvolto anche i corsi più piccoli (Preparatorio e Primo Avviamento). Molto coinvolgente e apprezzato dal pubblico è stato l’omaggio teatrale e narrativo di “Totò Sapore e la magica storia della pizza”, coreografato sempre da Iasevoli su musiche di Edoardo Bennato: un momento brillante, scenico e perfettamente calibrato per gli allievi più piccoli.
Ma è con “Olè”, presentato in entrambe le serate in due versioni coreografiche diverse, che Norma Rossi ha firmato uno dei momenti più applauditi di tutto il programma. Il pubblico ha potuto godere della varietà e della ricchezza della danza spagnola, con coreografie costruite su strutture classiche e iberiche, immerse nel linguaggio musicale di Georges Bizet. Nei suoi due quadri distinti, “Olè” ha saputo esaltare l’energia percussiva del corpo, il port de bras elegante ma deciso, il marcato delle punte e delle mani, oltre all’uso espressivo della postura e dello sguardo, che nella danza spagnola assume un valore narrativo potente. Rossi ha saputo dosare il virtuosismo con la teatralità, componendo due omaggi al carattere e alla sensualità della danza di scuola flamenca e bolera, reinterpretate per giovani danzatori con rara sensibilità coreografica.
Altro momento di grande effetto è stato il “Cerchio Aereo”, coreografato da Federica Spina, una costruzione visuale sospesa tra danza e acrobatica, che ha lasciato il pubblico senza fiato per intensità scenica e rigore tecnico.
La chiusura della prima serata è stata affidata all’hip hop di “Soldier”, coreografia energica di Annarita Di Palma, che ha portato sul palco l’adrenalina delle grandi crew urbane e ha mostrato la versatilità della formazione offerta da Pomigliano Danza.
La seconda serata, dedicata ai corsi più avanzati, ha visto come protagonisti soprattuto le due diplomande Chiara Cerbone e Annalaura Borriello ed il diplomando Francesco Cozzolino. Dopo il “Defilè” iniziale, la scena si è accesa con “Serenade”, balletto lirico su musica di Tchaikovsky, coreografato da Edmondo Tucci e Gaetano Leone, che ha evocato atmosfere sospese, tra armonia e malinconia. Per il modern, “Senza Fine”, coreografia congiunta di Iasevoli e Tucci, ha esplorato i contrasti tra moto e sospensione con intensità narrativa. Il gran finale è stato affidato a “3D”, coreografia contemporanea firmata da Silvia Autorino: una riflessione astratta sul corpo e lo spazio, espressa con rigore e fluidità attraverso geometrie sceniche suggestive.
Durante la prima serata sono intervenuti anche l’assessore alle Fondazioni e Patrimonio Elvira Romano e l’assessore al Bilancio Mattia De Cicco. «Pomigliano Danza – ha dichiarato Romano – è molto più di una scuola: è un presidio culturale, un progetto educativo e un laboratorio di coesione sociale. Ogni volta che saliamo su questo palco, riscopriamo la potenza trasformativa dell’arte». De Cicco ha aggiunto: «La forza di queste ragazze e ragazzi ci ricorda quanto sia importante investire sulla cultura come strumento di crescita. Qui abbiamo visto talento, impegno, identità».