
(AGENPARL) – Wed 21 May 2025 *Si invia ripetizione corretta. Grazie*
*Ippica: Anact, “Dopo l’iva agevolata, l’aumento del montepremi del 10%, un
ottimo segnale da parte del Ministro Lollobrigida e del Sottosegretario La
Pietra, verso l’allevamento”*
*Nei giorni scorsi il Direttore Generale dell’Ippica Remo Chiodi è
intervenuto alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione.*
“Sono da sempre un convinto sostenitore della dottrina del dialogo con le
istituzioni e con la politica, e così fin dall’insediamento di questo
governo e dall’istituzione della Direzione Generale dell’Ippica ho sempre
avuto un rapporto continuo con le istituzioni, con il Ministro Francesco
Lollobrigida e il Sottosegretario Patrizio La Pietra che voglio
ringraziare ancora per l’attenzione e la disponibilità, e in maniera
operativa con il Direttore Generale Ing. Remo Chiodi. Con loro e anche con
gli altri dirigenti del Masaf, da presidente dell’Anact ci siamo sempre
confrontati, spesso con visioni comuni, a volta con idee diverse, ma
sempre allo scopo di trovare soluzioni per la salvaguardia
dell’allevamento e del sistema ippico complessivo, trovando però sempre
sintonia, e ottenendo risultati attesi per anni, il più evidente di tutte
l’Iva agevolata al 5% per la vendita dei puledri. E’ stato quindi, per
rendere ancora più trasparente il rapporto e avere un ulteriore riscontro,
che la settimana scorsa ho insistito nell’invitare il Direttore Chiodi a
presenziare al Consiglio Direttivo dell’Associazione, il quale ringrazio
per aver accettato, e per aver dato un ulteriore segnale di vicinanza e
di attenzione all’allevamento che i suoi predecessori non hanno mai
mostrato. Attenzione che si è concretizzata nell’annuncio ufficiale del
significativo aumento del montepremi 2026 del 10%, che per tutto il
comparto rappresenta una notizia epocale”. Lo afferma Roberto toniatti,
presidente dell’Associazione Nazionale Allevatori cavalli trotto. L’ippica
italiana, – sottolinea Toniatti – maltrattata dalla precedente politica, è
reduce da una serie infinita di riduzioni annuali del montepremi al
traguardo, e sapere oggi di un’inversione di tendenza significativa, che
andrà di pari passo con la riduzione dei tempi dei pagamenti che è
verificabile da tutti noi allevatori, i quali nelle prossime settimane
riceveremo il premio aggiunto e il premio estero. Questi ultimi proventi
sono fondamentali per dare respiro alle aziende che soffrono una crisi che
viene da lontano, e che si apprestano ad entrare nel periodo caldo e più
difficile per il nostro mestiere, quello della commercializzazione del
prodotto che ha il momento clou nelle Aste. E proprio sulla novità
dell’Asta Anact a Busto Arsizio a settembre che stiamo concentrando gli
sforzi come direttivo. La scelta di programmare le licitazioni il giorno
seguente quelle ITS, con cui abbiamo consolidato la sinergia che ci ha
permesso di riconsegnare ai nostri soci l’opportunità dell’asta, è stata
accolta dagli allevatori con grande entusiasmo, tanto che alla chiusura
delle iscrizioni il numero degli allevatori e dei puledri segnalati, sono
risultati quasi il doppio di quelli che hanno partecipato all’Asta del 2024
a Roma. E’ stato deciso di dare apertura totale ai piccoli allevatori, che
sono i tre quarti del numero complessivo, accettando tutti i loro prodotti
e riducendo le iscrizioni solo a chi ha più cavalli segnalati. Sarà
inoltre ancora più grande l’impegno dell’Anact sul fronte incentivi rivolti
ad acquirenti e venditori, e con un investimento superiore al 2025 sono
consolidati i buoni sconto Anact, l’iscrizione gratuita al programma Anact
Stakes Plus+, i buoni acquisto distribuiti in estate. Il nostro obbiettivo
è quello di stimolare ancora di più il pagamento diretto il giorno
dell’Asta, ma congiuntamente è allo studio un’assistenza post vendita
anche a quegli allevatori che accorderanno al compratore la possibilità di
regolare privatamente l’acquisto. Il timore – prosegue – resta purtroppo
quello del mercato debole, conseguenza della continua emorragia dei
proprietari, figura che assieme a quella dell’allevatore ha subito le
conseguenze drammatiche dell’abbandono delle antecedenti gestioni politiche
e dirigenziali del Masaf. Noi come allevatori continuiamo a fare il massimo
proponendo una produzione che tutto il mondo ci invidia, e che avrebbe
bisogno di strutture adeguate e di una programmazione che valorizzi di più
i cavalli, investendo oggi per i prossimi due/ tre anni. Su questo tema
nell’incontro in sede Anact il Direttore Remo Chiodi ci ha comunicato la
possibilità dell’istituzione di un tavolo tecnico permanente Masaf-Anact,
che accogliamo con soddisfazione, nel nostro ruolo di interlocutore
esclusivo in tema di allevamento e di corse riservate ai giovani, e di
unica associazione con i requisiti certificati, strutturata
democraticamente, e organizzata in un contesto di sigle autoreferenziali. Il
lavoro è tanto, i problemi ancora da affrontare restano enormi, pure per
il contesto del trotto mondiale denso di nubi oscure, ma se penso
all’allevamento e all’Anact negli anni prima del mio insediamento, quando
l’iva era al 22% mentre oggi è al 5%, il montepremi scendeva ogni anno
mentre oggi cresce del 10%, e le aste Anact pur essendo un scopo
statutario non si facevano mentre ora si fanno da tre anni con grande
richiesta di iscrizioni, posso almeno essere compiaciuto della dottrina del
dialogo che resta l’unica strada percorribile per restare a galla”,
conclude.