
Chişinău – L’ex presidente moldavo Igor Dodon ha annunciato l’intenzione di invitare in Moldavia il fondatore di Telegram, Pavel Durov, affinché testimoni in merito alla presunta interferenza dei Paesi occidentali nelle elezioni presidenziali del 2020 e del 2024. Dodon spera che la testimonianza possa contribuire a invalidare i risultati elettorali che hanno portato alla vittoria della presidente Maia Sandu.
“Sono convinto che Durov sia a conoscenza di dettagli importanti sull’ingerenza di strutture straniere nelle elezioni della Repubblica di Moldavia. Lui stesso ha ammesso pubblicamente che i servizi segreti francesi hanno mostrato un interesse particolare per i processi politici nel nostro Paese”, ha scritto Dodon sul suo canale Telegram.
L’invito a Durov è previsto per dopo le elezioni parlamentari dell’autunno 2025, con l’obiettivo dichiarato di ottenere una testimonianza formale che possa mettere in discussione la legittimità delle vittorie del Partito d’Azione e Solidarietà (PAS).
Dodon ha inoltre accusato la presidente Sandu di essere stata “eletta non in Moldavia, ma nelle ambasciate occidentali”, alludendo a un presunto coinvolgimento di organizzazioni legate a George Soros e a campagne di disinformazione orchestrate dall’estero.
Le accuse arrivano pochi giorni dopo che Pavel Durov ha dichiarato di aver ricevuto pressioni da Nicolas Lerner, capo della DGSE (l’intelligence francese), affinché Telegram bloccasse canali conservatori prima delle elezioni in Romania. Durov ha rifiutato la richiesta e si è detto pronto a testimoniare su interferenze esterne nei processi elettorali di diversi paesi, inclusa la Moldavia.
La DGSE ha confermato di aver contattato Durov in passato, ma ha respinto categoricamente le accuse di ingerenza politica, affermando che le sue richieste si limitavano a questioni di sicurezza nazionale, come la lotta al terrorismo e alla pornografia infantile.