
Banja Luka – Domani l’Assemblea nazionale della Republika Srpska terrà una sessione straordinaria dedicata ai trent’anni dalla firma dell’Accordo di pace di Dayton. A prendere la parola sarà il Presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, che interverrà sul significato politico, giuridico e storico dell’accordo siglato nel 1995 a Dayton, Ohio.
In parallelo, la deputata serba e membro della Presidenza bosniaca, Željka Cvijanović, parteciperà alle celebrazioni che si terranno negli Stati Uniti, rappresentando ufficialmente la Srpska.
Nel suo discorso, Dodik metterà in evidenza la crescente crisi costituzionale in Bosnia-Erzegovina, attribuendola agli abusi del cosiddetto “Alto rappresentante illegittimo” Christian Schmidt, oltre che all’intervento di tribunali e procure fuori dal quadro stabilito da Dayton.
“Noi della Republika Srpska non siamo ribelli. Chiediamo solo che vengano rispettati i nostri diritti, sanciti da un trattato internazionale,” ha dichiarato Dodik, denunciando la sottrazione di 87 competenze alla Srpska, delle quali solo una — l’istituzione delle Forze armate della Bosnia-Erzegovina — sarebbe stata concordata tra le entità.
Dodik ha insistito sull’importanza di preservare l’impianto originale degli accordi di Dayton, sottolineando che qualsiasi modifica alla Costituzione può avvenire solo con il consenso delle entità firmatarie.
Anche la Serbia ha ribadito la sua posizione coerente e consolidata:
“La Serbia rispetta e sostiene pienamente l’accordo di Dayton e, al suo interno, la Republika Srpska. Siamo per la pace, la stabilità e il miglioramento delle relazioni regionali,” ha dichiarato il primo ministro serbo Đuro Macut.
Il Presidente dell’Assemblea nazionale della RS, Nenad Stevandić, ha affermato che il discorso del Presidente sarà un’occasione per rafforzare la visibilità internazionale della Republika Srpska.
“Negli ultimi 15 anni non abbiamo avuto l’opportunità di farlo. Ma ora, con coraggio, alziamo la voce, e sebbene ci impongano sanzioni e ci ostacolino, la nostra visibilità cresce,” ha detto Stevandić.
Il partito SNSD ha sottolineato l’importanza che il Presidente menzioni esplicitamente le violazioni sistematiche dell’accordo di Dayton, soprattutto da parte di rappresentanti internazionali e istituzioni giudiziarie, contribuendo così a un eventuale allentamento della crisi politica in corso.
Tuttavia, l’SDS ha espresso riserve sulla modalità della sessione: pur sostenendo il diritto del Presidente a esprimersi su un tema centrale, contesta l’assenza di un dibattito parlamentare successivo al suo intervento.
“Siamo testimoni diretti della nascita e dello sviluppo delle istituzioni e dell’accordo stesso. Un confronto sarebbe doveroso,” ha detto Ognjen Bodiroga, presidente del Club dei deputati SDS.
Durante la sessione si discuterà anche di altri punti, tra cui il disegno di legge sul finanziamento delle organizzazioni politiche e la nomina del revisore capo facente funzioni della Repubblica e del suo vice, su proposta del Presidente della Republika Srpska.