
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
COMUNICATO STAMPA
Palermo, 20 maggio 2025
OPERAZIONE CONTRO LA FAMIGLIA MAFIOSA DI MISILMERI
IN QUATTRO IN MANETTE
I Carabinieri della Compagnia di Misilmeri hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari
custodiali, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura
della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 4 indagati, di età compresa tra i 40 e i
62 anni (due destinatari di custodia in carcere e due di arresti domiciliari con braccialetto elettronico),
accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, nonché dei reati di tentata estorsione,
violenza privata, favoreggiamento personale e illecita concorrenza, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti delle indagini svolte dopo l’operazione “Fenice” che a ottobre del
2022 ha colpito i vertici della famiglia mafiosa di Misilmeri, facente parte del mandamento di Misilmeri –
Belmonte Mezzagno.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, due dei quattro indagati sarebbero appartenuti a Cosa Nostra. Le
indagini hanno fatto luce, inoltre, su numerosi tentativi di estorsione ai danni di imprenditori del luogo.
Alcuni degli indagati, inoltre, si sarebbero resi protagonisti anche di atti di violenza privata e di concorrenza
sleale nei confronti di un venditore ambulante, al fine di condizionarne l’attività economica ed affermare così
la propria egemonia criminale sul territorio.
L’attività d’indagine ha inoltre ricostruito la disponibilità di armi da fuoco da parte dell’organizzazione
mafiosa, utilizzate per imporre ed affermare il loro controllo criminale nell’area di riferimento e perpetrare
reati contro la persona.
Fra i destinatari della misura, un 40enne palermitano, indagato per favoreggiamento personale che avrebbe
ricoperto il ruolo di “intermediario”, consentendo in particolare al capo del mandamento mafioso di
Misilmeri/Belmonte Mezzagno di impartire le proprie direttive e fissare appuntamenti riservati, finalizzati a
decidere questioni associative, nel tentativo di eludere le investigazioni dei Carabinieri.
È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e
che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo
a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio
costituzionale della presunzione di non colpevolezza.