
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 BRUNETTA: CON STATUTO LAVORATORI CENTRALITÀ DELLA PERSONA NEI PROCESSI ECONOMICI
“La ricorrenza dei 55 anni della legge n. 300 del 20 maggio 1970 è una buona occasione per tornare a riflettere su come rendere effettivi ed esigibili quei principi di dignità del lavoro e libertà dell’azione sindacale che sono il cuore del nostro ‘Statuto dei diritti dei lavoratori’. E non può che essere così almeno per chi – come lo stesso Giacomo Brodolini, il padre politico di questa legge – ha sempre scelto di stare da una parte sola, dalla parte dei lavoratori. Dobbiamo ricordare che lo Statuto è stato, innanzitutto, espressione di un principio e di un metodo: la centralità della persona nei processi economici. Perché il lavoro non è solo un fattore della produzione. Quanto soprattutto un bisogno della persona nella sua dimensione sociale e relazionale. Il metodo della partecipazione e del confronto, anche dialettico e conflittuale se serve, ma pur sempre orientato al pieno sviluppo della persona e della società, per contribuire a una soluzione condivisa dei problemi del mercato del lavoro, riconoscendo l’inevitabile centralità anche dei corpi intermedi e della rappresentanza”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta nell’editoriale che apre la guida ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’, oggi in edicola con il Sole 24 Ore.
BRUNETTA: AFFRONTARE PROBLEMI DEL LAVORO PARTENDO DA CONDIVISIONE DI DATI E INFORMAZIONI
Oggi in edicola con il Sole 24 Ore una guida del CNEL su ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’. Un documento di ottantotto pagine dedicato alle trasformazioni del mondo lavoro. “La redazione della legge n. 300 del 20 maggio 1970 – scrive il presidente del CNEL Renato Brunetta nell’editoriale che apre la guida – beneficiò non poco dell’ingente materiale di documentazione e analisi elaborato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia, istituita nel 1955. Se lo Statuto ha così profondamente inciso sulla cultura del lavoro e sulle prassi aziendali, portando la democrazia nei luoghi produttivi, è anche grazie all’imponente e profondo lavoro istruttorio che l’ha preceduto. Impossibile che qualcosa di nuovo possa emergere oggi, nel dibattito politico e sindacale, se non si esce dalla sterile contrapposizione ‘muro contro muro’ e non si iniziano ad affrontare i gravi problemi del lavoro partendo da una condivisione dei dati e delle informazioni disponibili”. La realizzazione della guida ha visto il coinvolgimento attivo di consiglieri, esperti, dirigenti, funzionari, borsisti e visiting fellow del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Ufficio Stampa
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