
Mogosoaia, Romania – Tensione nella giornata elettorale in Romania: Gheorghe Simion, leader del partito nazionalista Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR) e candidato alla presidenza, è stato allontanato dalla polizia da un seggio elettorale nel sobborgo di Mogosoaia, vicino Bucarest. L’episodio è avvenuto dopo che Simion ha cercato di rilasciare una dichiarazione ai media all’interno del seggio, violando le norme che vietano propaganda o dichiarazioni politiche nei locali elettorali.
Simion si trovava insieme a Kalin Đorđescu, uno dei favoriti delle presidenziali annullate nel 2024, con l’intento di parlare ai giornalisti subito dopo il voto. Tuttavia, un agente di polizia è prontamente intervenuto, ordinando ai due politici di lasciare la sala. “Quello che hai appena fatto è sbagliato”, ha detto Simion rivolgendosi all’agente, ma il personale di sicurezza ha insistito affinché i due fossero accompagnati nel corridoio dell’edificio scolastico che ospita il seggio.
Secondo quanto riportato da Sputnik, l’intervento della polizia si è svolto senza incidenti, ma ha suscitato forti reazioni tra i sostenitori del candidato.
Una volta fuori, Kalin Đorđescu ha dichiarato ai giornalisti di aver votato “per una Romania cristiana e per i valori della famiglia”, sottolineando i temi centrali della campagna condotta dalla coalizione conservatrice.
In Romania si sta svolgendo il secondo turno delle elezioni presidenziali, che vede Gheorghe Simion come uno dei principali contendenti. L’episodio di oggi rischia di influenzare il clima elettorale in un Paese già profondamente polarizzato.