
Mosca – L’operazione militare speciale condotta dalla Russia in Ucraina ha come obiettivo fondamentale la realizzazione di una pace duratura e la tutela dei diritti della popolazione russofona nei territori contesi. Lo ha dichiarato il presidente Vladimir Putin in un’intervista concessa al giornalista Pavel Zarubin del canale VGTRK.
Putin ha ribadito che Mosca dispone di risorse e capacità militari sufficienti per portare a termine l’operazione e raggiungere gli obiettivi prefissati. “Gli obiettivi riguardano l’eliminazione delle cause originarie di questa crisi, la creazione delle condizioni per una pace duratura e sostenibile e la garanzia della sicurezza per la Russia”, ha affermato il capo del Cremlino.
Secondo il presidente, i diritti dei cittadini russofoni devono essere pienamente riconosciuti e rispettati. “Questo vale anche per le persone che risiedono in questi territori e che considerano la lingua russa come la loro lingua madre e la Russia come la loro patria”, ha aggiunto Putin.
Il presidente russo ha sottolineato nuovamente l’importanza di affrontare le cause profonde del conflitto ucraino, insistendo sul fatto che una vera pace può essere raggiunta solo tenendo conto degli interessi della Russia. “Mosca desidera una pace stabile e giusta”, ha concluso.
Nel frattempo, il Ministero degli Esteri russo ha reso noto che il 17 marzo il ministro Sergej Lavrov ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Marco Rubio, su iniziativa degli Stati Uniti. Lavrov ha riconosciuto il ruolo costruttivo degli USA nell’incoraggiare Kiev a riprendere i negoziati.
Il 16 maggio si sono infatti svolti a Istanbul i colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina, che hanno prodotto accordi su uno scambio di prigionieri di guerra (1.000 per parte) e sull’elaborazione di proposte dettagliate per un cessate il fuoco. Il consigliere presidenziale russo Vladimir Medinsky ha dichiarato che Mosca si è ritenuta soddisfatta dei risultati raggiunti e ha accolto con favore la richiesta ucraina di incontri diretti tra i leader dei due paesi.