
(AGENPARL) – Fri 16 May 2025 “Mi voglio Sicurə”: Città Metropolitana di Milano e Safety21 parlano
ai giovani e portano in scena il tema della sicurezza stradale
attraverso un dialogo immaginario tra Francesco Valdiserri e
Lorenzo Guarnieri – entrambi vittime di omicidio stradale.
“Qual è la buona notizia? Noi siamo morti!” Così un immaginario Francesco parla a un
immaginario Lorenzo. La buona notizia dice Lorenzo è che possiamo parlare attraverso i nostri
genitori. “Possiamo spiegare ad altri ragazzi come noi che guidare dopo che hai bevuto o
preso qualche droga può uccidere te e gli altri; che la distrazione e la velocità possono
(può) fare male come l’alcol; che lo smartphone non va usato al volante”.
Si conclude così la breve rappresentazione teatrale dal titolo Two (not) imaginary boys L’incontro immaginario fra Francesco e Lorenzo, interpretata da Domenico Sorrentino e
Federico Diana, rispettivamente nei ruoli di Francesco e Lorenzo, con testo scritto da Luca
Valdiserri e Stefano Guarnieri, papà di Francesco e babbo di Lorenzo, con l’adattamento della
regista Caterina Rugghia, presentato in occasione dell’ultimo seminario “Mi voglio sicurə”, sul tema
della mobilità sicura. che si è tenuto 15 maggio dalle ore 10 alle ore 12 presso il Centro scolastico
Parco Nord – Via Gorki, 100 – Cinisello Balsamo.
“Mi voglio sicurə” è il progetto di sensibilizzazione dei giovani ad una guida più responsabile parte
integrante del “Progetto Sicurezza Milano Metropolitana” proposto da Città Metropolitana di
Milano con Safety21, per la riduzione dell’incidentalità e il raggiungimento dell’obiettivo strategico
Europeo “2050 Zero vittime sulle strade”, che con questo ultimo incontro per quant’anno ha visto
coinvolti un totale di circa 2.000 studenti degli Istituti Superiori di Città Metropolitana di
Milano.
La pièce teatrale sull’incontro immaginario fra Lorenzo Guarnieri e Francesco Valdiserri, entrambi
uccisi in un omicidio stradale, ha tolto il fiato ai giovani spettatori degli Istituti Casiraghi, Montale
e Cartesio di Cinisello Balsamo e speriamo che li abbia fatti riflettere sul valore della vita e sul
fatto che i comportamenti sbagliati alla guida possono facilmente uccidere.
Lorenzo aveva 17 anni quando nel 2010 fu investito e ucciso a Firenze. “stavo tornando a casa in
motorino. Il mio babbo mi aveva chiamato al telefonino: non fare tardi! Uno mi ha investito in pieno
saltando dentro la mia corsia, l’ho visto giusto per un secondo. Ubriaco e drogato. Non era un
ragazzo, aveva 45 anni ed io 17 ma, come dice la mia mamma, non c’è dubbio su chi dei due
fosse il più maturo! Certi vizi non hanno età”.
Francesco ne aveva 18 nel 2022 quando fu investito e ucciso a Roma. “Camminavo sul
marciapiede della Cristoforo Colombo, insieme a Nicco, il mio grande amico. Eravamo stati al
cinema a vedere un film che si chiama ‘Margini’. La ragazza che guidava ubriaca quella macchina
mi ha preso in pieno alle spalle. Andava così veloce che non l’ho nemmeno vista arrivare. Uno può
pensare: che sfiga! Ma bere e poi mettersi al volante non succede certo per caso”.
“L’importanza di parlare ai giovani non sta nel fatto che i giovani rappresentano il problema, ma nel
fatto che possono rappresentare la soluzione, cambiando il nostro sistema di mobilità e i
comportamenti alla guida. Solo loro hanno il tempo. l’energia e la spinta per farlo. Speriamo che
far pensare, attraverso il teatro e l’immaginazione, possa aiutare a salvare qualche vita sulla
strada” sono le parole di Stefano, padre di Lorenzo.
Secondo la consigliera delegata alle Infrastrutture Daniela Caputo: “Per noi gli incontri con le
studentesse e gli studenti sono momenti di ritrovo, di scambio, di conoscenza durante i quali
affrontare le tematiche legate alla sicurezza stradale. Aver coinvolto in questo ciclo di incontri oltre
2000 giovani è un traguardo importante ma per noi è solo un primo passo, vogliamo tenere aperto,
e rafforzare, il dialogo con le giovani generazioni al fine di contribuire all’affermazione della cultura