
(AGENPARL) – Wed 14 May 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
Gli appuntamenti di primavera a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna: nuove visioni tra storia e contemporaneità.
In arrivo la grande esposizione de Il poema della vita umana di Sartorio.
La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro si prepara ad aprire al pubblico la grande esposizione del 2025 dedicata a Giulio Aristide Sartorio (anteprima stampa domani, giovedì 15 maggio, accredito a questo link)insieme ad incursioni nei linguaggi della contemporaneità, nuovi allestimenti e riletture della collezione permanente, offrendo uno sguardo rinnovato sulla modernità artistica tra la fine dell’Ottocento e i linguaggi più attuali e sperimentali dell’attualità artistica.
LA COLLEZIONE PERMANENTE
Tra le principali novità della stagione, il riallestimento della collezione permanente, un momento significativo nella tutela e narrazione del patrimonio del museo: con nuovi approfondimenti sull’arte moderna in Italia e internazionale, attraverso connessioni, risonanze, riletture e valorizzazioni delle importanti donazioni fino al confronto con la contemporaneità.
Un percorso che si snoda dalla fine del XIX secolo con un affondo sull’Ottocento a Venezia fino alle soglie del Novecento – il periodo di nascita dell’Esposizione Internazionale d’Arte Biennale e, successivamente, della Galleria d’Arte Moderna; nuova attenzione anche alle ricerche della percezione visiva di luce e colore: dal Realismo all’Impressionismo francese, i Macchiaioli toscani fino al Divisionismo, rappresentata da Vittore Grubicy de Dragon e Giuseppe Pellizza da Volpedo e dal capolavoro di Joaquin Sorolla y Bastida Cucendo la vela.
Spazio aI ribelli di Ca’ Pesaro, giovani autori a cui era «spesso interdetto l’ingresso alle grandi mostre» che qui trovarono «un luogo di produzione ed esposizione delle proprie opere» per dirlo con le stesse parole della Duchessa Felicita Bevilacqua La Masa che nel 1899 lascia in eredità il palazzo alla Città di Venezia poi Galleria d’Arte Moderna dal 1902. Un capitolo per ricordare come la galleria di Ca’ Pesaro sia stata, sin dalla sua nascita, un centro votato al sostegno alle tendenze artistiche: così sotto la guida di Nino Barbantini, quando tra il 1908 e il 1914 le mostre Bevilacqua La Masa a Ca’ Pesaro assumono tale forza e identità da diventare occasioni espositive alternative alla rassegna internazionale, dando spazio al giovane Umberto Boccioni – qui tiene la sua prima mostra personale – con le figure trainanti del gruppo capesarino, Gino Rossi, Arturo Martini, Vittorio Zecchin.
Sono Gustav Klimt con la Giuditta II(1909), Wassily Kandinsky,Zig zag bianchi, (1922) e Émile BonnardNudo allo specchio, 1931 a testimoniare, una volta di più, lo stretto e fruttuoso rapporto tra la Galleria e La Biennale Arte, con celebri e fondamentali acquisizioni del Comune di Venezia che hanno portato ad opere oggi divenute icone del Museo. Una narrazione delColore e forma dell’arte internazionaleche include l’opera capitale di Adolfo Wildt; dello scultore simbolista sono esposti lavori importanti pervenuti grazie alle generosa donazione degli eredi Wild-Scheiwiller che ha arricchito il museo di quarantaquattro tra gessi, bronzi e marmi, provenienti dallo studio dell’artista.
I capolavori di Arturo Martini, Felice Casorati, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico e Mario Sironi scandiscono il percorso Dalla Metafisica al ritorno all’ordine,dopo la stagione di grande ricerca espressiva delle avanguardie, come Cubismo, Futurismo e Dadaismo.
La cesura della Seconda guerra mondiale viene ripercorsa da opere uniche sulle quali campeggia la straordinaria scultura La Partigianaveneta, 1954-55 di Leoncillo. Millenovecentoquarantotto e dintornititola la sala 9 della collezione, con opere importanti dei maggiori protagonisti del Fronte Nuovo delle Arti come Emilio Vedova,Armando Pizzinato, Afro e Giuseppe Santomaso.
E ancora, la narrazione del movimento spazialista veneziano che prende origine dalla Biennale del 1948, rappresentata a Ca’ Pesaro importanti esponenti del movimento, come Virgilio Guidi, Luciano Gaspari, Saverio Rampin, Mario Deluigi e Tancredi Parmeggiani e Giacomo Manzù; veneziano e nazionale il racconto dell’ Astrazione italiana anni Cinquantacon tra cui Afro, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Giuseppe Santomaso e Emilio Vedova.
Il Museo di Ca’ Pesaro racconta così la storia, appassionante e attuale, della genesi di una collezione straordinaria, nata grazie allo spirito civico e partecipativo; quello dell’amministrazione comunale, che negli anni ha arricchito il patrimonio pubblico, ma anche dalla generosità di personalità, collezionisti, mecenati che, ieri come oggi, hanno partecipato alla crescita di questo luogo e alla restituzione al pubblico del patrimonio artistico.
L’ultima e più importante in termini di dimensione, per estensione e qualità è la donazione di Gemma De Angelis Testa, una raccolta di 105 opere, ciclicamente esposte, con protagonisti della scena artistica contemporanea internazionale, fondamentale per portare a Ca’ Pesaro un corposo capitolo sull’arte dopo il 1950: tra capolavori che trovano oggi spazio di rappresentazione, insieme alle opere di Armando Testa, i maestri dell’Arte povera Michelangelo Pistoletto, Pier Paolo Calzolari, Gilberto Zorio, fino al viaggio nell’arte del secondo Novecento con opere fondamentali di Anselm Kiefer, Gino De Dominicis, fino alle visioni attuali di Marina Abramović e Shirin Neshat.
LE MOSTRE
Il programma espositivo della Galleria inizia ufficialmente con la mostra dedicata a Il poema della vita umana. Giulio Aristide Sartorio, dal 16 maggio al 28 settembre 2025 (anteprima stampa giovedì 15 maggio, ore 11.00).
Nella primavera del 1906 Aristide Sartorio realizza, su proposta del segretario generale della Biennale, Antonio Fradeletto, il suo capolavoro: un grande ciclo decorativo per il Salone centrale dell’Esposizione Internazionaled’Arte di Venezia del 1907. Basandosi su un ricco patrimonio di mitologia antica, illustra così il Poema della vita umana. Nel 1909 il Re d’Italia destinò le 14 scene a Ca’ Pesaro che le presenta oggi, restaurate, riunite in questa mostra, a cura di Matteo Piccolo e Elisabetta Barisoni: il salone centrale del secondo piano della Galleria d’Arte Moderna di Venezia offre una visione in cui il visitatore si può immergere, accolto dalle quattro composizioni monumentali, alternate a dieci teleri, in cui si dispiega una visione drammatica dell’esistenza, personificata dalle maestose figure nate dalla fervida immaginazione dell’artista romano. Un insieme che ripropone la storica esposizione de La Biennale ai Giardini; le sale adiacenti ricostruiscono il momento storico e rievocano lo spirito del tempo tra opere di artisti coevi a Sartorio, primi fra tutti Auguste Rodin e Max Klinger – presenti nell’allestimento del 1907- Henri Fantin Latour, Ettore Burzi, Galileo Chini, partecipi di sogno simbolista, del realismo, fino alle soglie delle avanguardie storiche. Unitamente, trova ampio spazio la documentazione dell’importante restauro a cui il ciclo pittorico è stato sottoposto.
Un ricco programma di approfondimenti accompagnerà i visitatori alla scoperta della mostra: si parte martedì 20 maggio alle 16 con visita guidata e conferenza di Elisabetta Barioni su Le Biennali del 1907 e 1909 nelle collezioni civiche di arte moderna.
Nella Project Room nell’androne al piano terra, spazio dedicato ai linguaggi del presente, debutta la mostra di Eleonora Rinaldi che con il suo lavoro esplora la relazione tra corpo, materia e paesaggio. Una natura sospesa tra sogno e realtà, dove le figure che emergono dal paesaggio come visioni evanescenti, colori che avvolgono lo spettatore in un’atmosfera ipnotica.Órama, la mostra personale di Eleonora Rinaldi a cura di Francesco Liggieri e Christian Palazzo sarà a Ca’ Pesaro dal 27 maggio al 27 settembre 2025, (anteprima stampa e inaugurazione martedì 27 maggio, ore 12.00) in collaborazione con Spazio SV e No Title Gallery.
Prosegue inoltre, nelle suggestive Sale Dom Pérignon, la mostra dedicata a Raoul Schultz, aperta fino all’8 giugno 2025: un intervento di valorizzazione e un particolare omaggio a Venezia, quella degli anni Cinquanta e Sessanta, con la restituzione del lavoro di uno degli artisti più innovativi di questa stagione, in un termine di confronto di grande attualità capace di parlare, ancora oggi, ai giovani autori di o. Raoul Schultz (Lero, Egeo 1931 – Venezia, 1971) è al centro di una significativa e, inevitabilmente, sintetica antologia della sua produzione, dal 1953 al 1970,conoltre cinquanta lavori provenienti sia patrimonio della Galleria veneziana, come Nuove strutture 1665, che da collezioni private.
La primavera di Ca’ Pesaro è un tempo di rinascita e di ricerca, in cui la storia dell’arte si intreccia con la contemporaneità, restituendo alla Galleria un ruolo attivo nel panorama culturale veneziano e internazionale.
Per informazioni e aggiornamenti: www.capesaro.visitmuve.itCARTELLA STAMPA
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Vedovetto
con Alessandra Abbate
http://www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
Con il supporto di
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro
Simone Raddi
Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce, 2076
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