
(AGENPARL) – Tue 13 May 2025 Ancona, 13 maggio 2025
AL VIA IL COMITATO NAZIONALE PER CELEBRARE I 400 ANNI DALLA NASCITA DI CARLO MARATTI
Il 2025 è l’anno di avvio delle Celebrazioni di Carlo Maratti (1625–1713), nato a Camerano e tra i massimi protagonisti del Barocco italiano. Dopo l’importante approvazione il 7 maggio scorso, da parte dell’Assemblea Legislativa regionale della legge dedicata alle celebrazioni dell’artista con uno stanziamento iniziale di 15.000 euro, il 12 maggio si è insediato il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV Centenario, presso la prestigiosa e storica Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Il Comitato presieduto dal Prof. Claudio Strinati, vede al suo interno la Regione Marche e il Comune di Ancona, che ha firmato nel 2023 con i Comuni di Camerano e Ascoli Piceno, un protocollo di intesa volto alla promozione congiunta della figura del pittore e alla costruzione di un programma di iniziative condivise in vista del IV centenario della nascita.
“Appena insediata – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Ancona Marta Paraventi presente a Roma il 12 maggio – ho approfondito il tema delle Celebrazioni e contribuito con il Comune di Camerano e Ascoli Piceno a sbloccare l’iter della Proposta di Legge dedicata all’artista nella Commissione consiliare competente. Le celebrazioni per Carlo Maratti offrono infatti una straordinaria opportunità per mettere in rete i luoghi della cultura della nostra regione. Ancona, che accoglie in Pinacoteca un’opera capitale della sua produzione, la pala d’altare Madonna e santi proveniente dalla distrutta chiesa di San Nicola, accoglie con entusiasmo il coinvolgimento del Comune di Camerano il cui assessore alla Cultura Barbara Mori è stata nominata segretario-tesoriere, e si unisce a questo percorso, che restituisce a Maratti il ruolo centrale che gli spetta nella storia dell’arte italiana e nel panorama culturale europeo. Unire le forze attorno a una figura di tale rilievo significa investire sulla qualità, sull’identità e sulla bellezza del nostro patrimonio condiviso”.