
(AGENPARL) – Fri 02 May 2025 “Non si parla solo di degrado urbano, ma di un senso opprimente di insicurezza. Le persone non si sentono libere di attraversare la zona davanti all’Autostazione: si trovano intrappolate in un corridoio di illegalità, tra spaccio e abbandono”. Il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, denuncia la situazione allarmante che interessa ormai da tempo l’area compresa tra la parte finale di via Indipendenza, il Parco della Montagnola e l’Autostazione di Bologna.
“Il tratto terminale di via Indipendenza – prosegue Zanni – è diventato un imbuto pericoloso: da un lato i pannelli del cantiere per i lavori del tram, dall’altro i muri dei palazzi. I cittadini sono costretti a camminare in un passaggio angusto, dove non ci sono vie di fuga E in questo corridoio i passanti si ritrovano a dover fare lo slalom tra spacciatori, tossicodipendenti, odori di urina e rifiuti. L’illegalità è visibile e il pericolo è palpabile. Si tratta di una condizione psicologica che mina la qualità della vita”.
Il numero uno di Confabitare sottolinea come l’assenza di un controllo visibile e costante da parte delle forze dell’ordine abbia trasformato questa zona in un luogo di insicurezza quotidiana: “Non serve essere aggrediti per sentirsi in pericolo – sottolinea Zanni – è sufficiente attraversare quell’area per avvertire un disagio profondo e una costante tensione. Famiglie, studenti e lavoratori evitano quel tratto anche in pieno giorno, perché sanno cosa li aspetta: spacciatori e consumatori in piena attività, sotto gli occhi di tutti, nell’indifferenza generale. La cosa più grave è che i cittadini sono costretti a distogliere lo sguardo, a far finta di nulla. Ma come dobbiamo considerarli? Complici? O semplicemente persone che hanno paura persino di chiedere rispetto per uno spazio pubblico che dovrebbe appartenere a tutti?”.
L’associazione ha inviato una lettera formale al Sindaco di Bologna, Matteo Lepore e al Questore di Bologna, Antonio Sbordone, chiedendo un presidio fisso delle forze dell’ordine, l’implementazione di un piano coordinato di controlli e l’installazione di telecamere di videosorveglianza per monitorare costantemente l’area.
“Non vogliamo assistere alla lenta resa di una parte così importante della nostra città. Serve un intervento immediato – conclude Zanni – per ridare sicurezza, decoro e dignità a una zona centrale di Bologna e a chi passa di lì”.