
Il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, ha dichiarato oggi da Miami che, durante la sua visita negli Stati Uniti, intende discutere della situazione della Republika Srpska e della persecuzione dei suoi leader con i rappresentanti dell’amministrazione americana. Vučić ha espresso preoccupazione per quello che ha definito un uso scorretto della giustizia nei confronti dei vertici della Republika Srpska, tra cui Milorad Dodik, Nenad Stevandić e Radovan Višković.
“Non si può perseguire una persona per un reato verbale. A Sarajevo lo stanno facendo, solo perché questi leader non sono d’accordo con qualcuno imposto dall’esterno. Una cosa simile non esiste nemmeno nei Paesi che vengono chiamati ‘repubbliche delle banane’”, ha affermato Vučić in un’intervista rilasciata a Pink Television.
Una questione di diritto internazionale
Vučić ha ribadito che la Serbia rispetta pienamente l’integrità territoriale della Bosnia-Erzegovina, ma allo stesso tempo sottolinea che la Republika Srpska ha un proprio status garantito dagli Accordi di Dayton, che deve essere rispettato.
“Rispettiamo la Bosnia-Erzegovina, ma anche la Republika Srpska e le sue prerogative costituzionali. È così che si onora il diritto internazionale”, ha spiegato Vučić.
Il peso della narrazione e l’autocritica
Durante la dichiarazione, Vučić ha ammesso un errore nella propria strategia comunicativa:
“Ho sbagliato a non parlare prima del ruolo di alcune persone presenti in Bosnia-Erzegovina durante la guerra, che erano coinvolte in attacchi contro gli Stati Uniti nel 2001. Avrei dovuto sottolinearlo prima, perché è un aspetto che interessa molto agli americani”, ha detto.
Secondo Vučić, questa narrazione è stata usata dalla Republika Srpska per attirare maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica americana.
Colloqui con figure di spicco negli USA
Vučić ha riferito di aver incontrato l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, con il quale ha discusso della situazione in Bosnia-Erzegovina e del trattamento riservato ai rappresentanti serbi. Ha inoltre affermato di aver affrontato il tema anche durante interviste con emittenti televisive statunitensi, sebbene non siano stati forniti dettagli sui contenuti specifici o sui canali coinvolti.
“Naturalmente, continuerò sempre a lottare per il nostro popolo nella Republika Srpska”, ha concluso Vučić.
Questa presa di posizione del presidente serbo arriva in un momento di tensioni crescenti tra le autorità della Republika Srpska e le istituzioni centrali della Bosnia-Erzegovina, e conferma il forte legame politico e simbolico tra Belgrado e Banja Luka.