
(AGENPARL) – Tue 29 April 2025 Antonio Vivaldi ha dedicato una buona parte della sua produzione all’oboe, da lui
chiamato in varie maniere: Hautbois, Hautboy, Houbois, Aubois, Oboe e preferito per
le musiche all’aperto a causa del suo timbro penetrante. Parecchi fra i Concerti per
oboe solista vennero pubblicati quando il compositore era ancora in vita e furono
eseguiti in varie occasioni, suscitando l’ammirazione del pubblico, conquistato
dall’abilità dell’autore nel trattare le possibilità espressive di questo strumento che
si impone per un suono pastorale e dolcemente cantabile. Tali qualità sono evidenti
nel Concerto in do maggiore, tra i più conosciuti e apprezzati per la freschezza
inventiva e la cordialità musicale valorizzata dall’oboe in ogni suo registro e con
uscite anche di piacevole virtuosismo nei due tempi allegri, dove è facile cogliere
quell’eleganza del fraseggio strumentale, così tipica del compositore veneziano.
L’Ensemble Mandolinistico Estense ha affidato l’esecuzione della parte solistica al
clarinetto di Angelo Gagliardi: il timbro di questo strumento non altera in alcun
modo la godibilità del concerto. Tale scelta è comunque in linea con la prassi
esecutiva dell’epoca, che contemplava la possibilità di eseguire le parti solistiche
con strumenti diversi.
Il Concerto per arpa e orchestra fu scritto da Georg Friedrich Händel per l’arpista
William Powell iunior e fu terminato il 25 gennaio 1736. Esso è una versione
(quasi certamente quella originaria) dell’ultimo dei sei Concerti op. 4 per organo
e orchestra (prima raccolta) che furono pubblicati nel 1738 e che compaiono nel
ventottesimo volume della edizione delle musiche haendeliane curata dalla Haendel
Gesellschaft. Nella versione per arpa, il Concerto era eseguito durante il primo atto
dell’oratorio Alexander’s Feast, dato per la prima volta al Covent Garden di Londra il
19 febbraio 1736, subito dopo il recitativo Timotheus plac’d on high.
Il Concerto per chitarra e orchestra op.8 in La maggiore del chitarrista napoletano
Ferdinando Carulli è uno dei primi esempi noti di concerto per chitarra nella
letteratura musicale e, insieme a quelli di Mauro Giuliani e Francesco Molino,
costituisce il nucleo essenziale degli unici concerti per chitarra risalenti alla
prima metà dell’Ottocento ad esserci pervenuti per intero. Il Carulli pubblicherà
successivamente un suo secondo Concerto per chitarra e orchestra op.140 in Mi
minore. L’esecuzione del Concerto in La maggiore fu una delle prime apparizioni
del chitarrista Carulli sulla scena musicale parigina (1808); il successo ottenuto
fu da preludio alla discreta fama che seppe in seguito guadagnarsi nella capitale
francese, ritagliando per il suo strumento – la chitarra – uno spazio fino ad allora inedito.
Raffaele Calace è considerato la figura più influente del mandolino moderno
grazie alla sua vasta produzione compositiva, alla sua attività imprenditoriale
nella costruzione di strumenti e alla sua carriera concertistica che ha permesso la
diffusione del mandolino in tutto il mondo, in particolare in Giappone. Il Concerto
N°2 in La Minore Op. 144 è il secondo dei tre concerti che Calace compose in vita.
In questo concerto si possono percepire quelle che sono le influenze dei compositori
romantici suonati dai mandolinisti di quell’epoca: De Bèriot, Vieuxtemps, Saint-Saëns.
Sostieni la Rassegna Protagonista il Mandolino
Destina il 5 X 1000
all’Ensemble Mandolinistico Estense
Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute
che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1, lett. a), del D.Lgs. n. 460 del 1997
Codice Fiscale
del beneficiario:
Opera di Vincenzo Policarpo
3 maggio 2025
Associazione Ensemble Mandolinistico Estense APS
Nell’ambito della Rassegna
Protagonista il Mandolino
XIII edizione
Rassegna di eventi dedicati al mandolino
Modena, 28 settembre 2024 – 17 maggio 2025
Direzione artistica Roberto Palumbo
Con il patrocinio di
Con il contributo di
SUA MAESTÀ
IL MANDOLINO!
Concerto dell’Ensemble
Mandolinistico Estense
Angelo Gagliardi – Clarinetto
Anna Pilleroni – Arpa
Leonardo Lospalluti – Chitarra
Eugenio Palumbo – Mandolino
Con la collaborazione di
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Ensemble Mandolinistico Estense
Stradello San Marone, 15 – 41126 Modena
http://www.mandolinoestense.it
Ensemble Mandolinistico Estense
Sabato 3 maggio 2025
ore 18,00
Auditorium Corale Gioacchino Rossini
INGRESSO LIBERO
IL PROGRAMMA
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto per Clarinetto (Oboe) e Orchestra in DO Magg.
RV452 – Allegro moderato – Largo – Allegro
Angelo Gagliardi, Clarinetto
Georg Friedrich Händel (1695-1759)
Concerto per Arpa e Orchestra in Sib Magg op.4 n°6
Andante allegro – Larghetto – Allegro moderato
Anna Pilleroni, Arpa
Ferdinando Carulli (1770-1841)
Concerto in LA Magg per Chitarra ed Orchestra op.8
Allegro – Polonaise
Leonardo Lospalluti, Chitarra
Raffaele Calace (1863-1934)
Concerto n°2 in La Min Op.144 per Mandolino e Orchestra
Maestoso – Largo mesto – Allegro non troppo
Eugenio Palumbo, Mandolino
Ensemble Mandolinistico Estense
orchestra a plettro di Modena diretta dal M°Roberto Palumbo, nasce nel 1997
nell’intento di riproporre l’importante tradizione della musica degli strumenti
“a plettro” ed “a pizzico”, viva in questa città durante tutto il Novecento grazie
soprattutto al contributo di musicisti quali Romolo Ferrari e Primo Silvestri. I
suoi componenti appartengono a quel vasto gruppo di mandolinisti e chitarristi
provenienti da molteplici esperienze che da diversi decenni, con varie denominazioni
e attraverso alterne vicende organizzative, hanno sempre svolto un’intensa attività.
L’aspirazione a diventare una vera e propria orchestra impegna l’E.M.E.
nell’organizzare corsi per tutti gli strumenti dell’organico, cosicché alcuni allievi già
partecipano a pieno titolo all’attività concertistica. In questi anni l’E.M.E. ha svolto
numerosi concerti basati su vari programmi, spaziando dalla musica classica
scritta specificatamente per questo tipo di organico, ambito privilegiato dell’attività
del gruppo, alle trascrizioni di musica classica scritte per altri strumenti, dedicando
un particolare riguardo al repertorio della canzone napoletana classica, passaggio
obbligato per l’arte del plettro.
Ensemble Mandolinistico Estense
diretto dal M° Roberto Palumbo
Mandolini: Mauro Squillante, Eugenio Palumbo, Giacomo Bortolotti,
Federico Giglioli, Bartolomeo Liguori, Andrea Pollastri, Salvatore Maria Sclafani,
Teresa Sherwin, Eleonora Trenti
Mandole: Simona Greco, Fabio Biaggi
Chitarre: Leonardo Lospalluti, Roberto Palumbo, Orsola Ciarcia, Saverio Coniglio
Mandoloncello: Enzo Gasparini Casari
Arpa: Anna Pilleroni
3 maggio 2025
Angelo Gagliardi – Clarinetto
Nato a Saracena (CS) nel 1981. Fin dall’infanzia
inizia gli studi musicali sotto la guida del padre,
trombettista, che gli ha trasmesso la passione
e l’amore verso gli strumenti a fiato. A 7 anni,
dopo un primo approccio al pianoforte, rimane
affascinato dalla cultura bandistica del suo paese
di origine e inizia a studiare il clarinetto sotto
la guida del M° Raffaele Diana. La tradizione
bandistica del meridione concepisce la banda
come una Orchestra di fiati che ha in repertorio
importanti opere sinfoniche e liriche, e in questo
contesto Gagliardi ha avuto spesso la possibilità
di esibirsi da solista. Ha frequentato la scuola di
clarinetto del Conservatorio di Cosenza sotto la
guida del M° Vincenzo Buonomano, suo vero
e proprio mentore e punto di riferimento tecnico ed espressivo. Nel suo percorso di
studi ha avuto la fortuna di ricevere spesso supporto e consigli da un caro amico, il
clarinettista M° Jose Daniel Cirigliano.
Anna Pilleroni – Arpa
Nasce a Monfalcone (GO) nel 2000. Ha iniziato a
suonare l’arpa nel 2013 con il M° Ester Pavlic e
ha conseguito la laurea di I livello in Arpa presso il
Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia sotto la guida
del M° Anna Loro. Attualmente è iscritta al corso di II
livello nella classe di Arpa del M° Emily Hoile presso
il Conservatorio di Musica di Maastricht (Olanda). Ha
frequentato numerose masterclass con musicisti quali
Lincoln Almada, Elisabeth Fontan-Binoche, Gabriella
Bosio, Patrizia Tassini, Marcella Carboni. Ha vinto
numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali
come “IX Rassegna Musicale per Giovani Strumentisti
Certament Musicum”, “Concorso Internazionale Giovani
Talenti, città di Gorizia”, “Premio LAMS Matera”,
“International Competition Bale-Valle – Croazia” in cui
ha conseguito il primo premio assoluto con il duo arpe
nell’anno 2017 e come solista nell’anno 2022. Ha conseguito il “Grande Music Exam”
per il V grado dell’ABRSM d’Inghilterra. Si esibisce come solista o in formazioni quali
il Khroma Duo, con il mandolinista Eugenio Palumbo, o l’Ensemble d’Arpe di Gorizia
“Rainbow of Magic Harps” in numerosi concerti nazionali ed internazionali. Ha suonato
in teatri prestigiosi come il Rossetti di Trieste ed il Teatro Grande di Brescia.
Leonardo Lospalluti – Chitarra
Chitarrista, mandolinista, compositore, direttore
d’orchestra, Leonardo Lospalluti ha compiuto gli studi
musicali presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di
Bari come allievo di chitarra di Linda Calsolaro, a sua
volta brillante allieva di Andrés Segovia. Si perfeziona
per la chitarra con i maestri Oscar Ghiglia, Alirio Diaz,
Ruggero Chiesa, e per la Direzione d’Orchestra con
Jorma Panula (orchestra) e Bruno Zagni (coro). Tra gli
anni Ottanta e Novanta è stato vincitore di vari concorsi
chitarristici nazionali ed internazionali, ad esempio
quello di Mondovì (1982), “M. Donia” di Messina
(1986), finalista nel “Concorso Internazionale Mauro
Giuliani”, primo vincitore al Festival Internazionale “Giovani Promesse” di Taranto,
3° premio categoria Duo al concorso “R. Curci”, 1° Premio al “Primo Concorso
Internazionale Europeo dei Lyons Clubs” ad Istanbul nel 1991. A partire dagli anni
2000 si dedica alla composizione per ensemble strumentali a plettro e a pizzico, una
tipologia di gruppi orchestrali o da camera caratterizzati dalla presenza di strumenti
come chitarre e mandolini. Tra gli anni 2001 e 2007 è stato direttore dell’orchestra a
plettro del Conservatorio “Piccinni” di Bari, dirigendo questa orchestra in vari contesti
istituzionali, in Italia e all’estero. Come direttore di un ensemble a plettro, ha diretto
la prima esecuzione della composizione Ceneri Napoletane del compositore italiano
Roberto De Simone, nel teatro della Reggia di Caserta. La sua discografia è intensa,
avendo collaborato con diversi incarichi (chitarrista o arrangiatore o regista) per la
realizzazione di produzioni, prima per l’etichetta torinese FELMAY, poi per l’etichetta
GENNARELLI-BIDERI, fino ad arrivare alla pugliese DIGRESSIONE MUSIC, con la quale
ha ha pubblicato la maggior parte dei suoi lavori. Ha collaborato come arrangiatore
per alcune pubblicazioni su CD dell’etichetta discografica giapponese RESPECT
RECORDS. Ha inciso per la televisione italiana RAI3 e per Radio Vaticana. È docente
di chitarra presso il Liceo Musicale “Cirillo” di Bari.
Eugenio Palumbo
Mandolino
Elogiato per le “mani virtuose” (La Voce di
Carpi) e la “disarmante abilità espressiva”
(Radio
Mozart),
Eugenio
Palumbo
rappresenta il prototipo della nuova
generazione mandolinistica. Promotore del
repertorio originale, ritiene che la produzione
di nuove opere sia fondamentale per la
riscoperta del mandolino. Ogni anno Eugenio
collabora con compositori nella realizzazione
di lavori solistici e cameristici, impegno che si
traduce in pubblicazioni e prime esecuzioni.
La stagione 2023/2024 lo vede protagonista nell’esecuzione dei Concerti per
mandolino di Vivaldi con i Virtuosi Italiani, tra cui un’esibizione nella Chiesa della Pietà
di Venezia, e dei Concerti per clavicembalo trascritti per mandolino di J.S. Bach con
l’Orchestra Bruno Maderna. In ambito cameristico prosegue le collaborazioni con il
chitarrista Roberto Guarnieri, alternando il repertorio storico a quello contemporaneo,
e con l’arpista Anna Pilleroni, duo inedito nel panorama concertistico internazionale.
Ha fatto parte dell’Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti e ha lavorato per
diverse produzioni operistiche tra le quali il Don Giovanni di Mozart, presso il Teatro
comunale Pavarotti-Freni di Modena e il Teatro comunale di Carpi, e Aufstieg und
Fall der Stadt Mahagonny di Kurt Weill, presso il Teatro Regio di Parma e il Teatro
Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia, con l’Orchestra “Arturo Toscanini”.