
L’Unione europea non ha la possibilità di imporre sanzioni al presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, a causa della mancanza di consenso tra gli Stati membri. Lo ha dichiarato la commissaria europea per l’allargamento, Marta Kos, in un’intervista rilasciata a Radio Free Europe.
“Gli Stati membri non sono uniti sulla questione delle sanzioni contro Dodik,” ha affermato la commissaria Kos, spiegando che l’UE può adottare misure di questo tipo solo se tutti i Paesi membri concordano.
Questa posizione evidenzia le difficoltà interne all’Unione su temi delicati come la gestione della situazione politica in Bosnia-Erzegovina, e in particolare nei confronti della leadership della Republika Srpska.
Nel corso dell’intervista, Kos ha espresso una moderata nota di ottimismo rispetto al cammino europeo della Bosnia-Erzegovina, sottolineando il ruolo positivo che l’opposizione nella Republika Srpska potrebbe avere nel processo di adesione all’UE.
“Vedo speranza per quanto riguarda il processo di negoziazione della Bosnia-Erzegovina con l’UE, grazie alla cooperazione dell’opposizione della Republika Srpska. Per ora ci sono alcuni aspetti positivi: l’opposizione sta diventando più costruttiva e questo potrebbe rappresentare una svolta nel processo negoziale,” ha dichiarato.
La dichiarazione della commissaria arriva in un momento in cui i rapporti tra Bruxelles e Banja Luka restano tesi, soprattutto a causa delle posizioni secessioniste e delle ripetute critiche di Dodik nei confronti delle istituzioni statali bosniache e internazionali.
Nonostante le tensioni, l’UE continua a mantenere aperto il dialogo con tutti gli attori politici in Bosnia-Erzegovina, con l’obiettivo di sostenere le riforme necessarie per il progresso verso l’adesione. Tuttavia, l’assenza di una posizione comune su eventuali sanzioni dimostra i limiti interni dell’Unione nell’affrontare crisi politiche complesse nei Balcani occidentali.