
(AGENPARL) – Tue 29 April 2025 USI TEMPORANEI AREE PUBBLICHE E PRIVATE
SU TERRITORIO CITTADINO
APPROVATI OGGI CRITERI, INDIRIZZI ATTUATIVI E SCHEMA DI CONVENZIONE
Questo pomeriggio la giunta comunale, su proposta della vicesindaca e assessora alla Rigenerazione urbana e sociale, ha approvato la delibera che definisce i criteri e gli indirizzi attuativi (con allegato schema di convenzione), per agevolare l’utilizzo temporaneo di immobili legittimamente esistenti e di aree sia di proprietà privata che di proprietà pubblica, purché interessati da iniziative di rilevante interesse pubblico o generale correlate agli obiettivi urbanistici, socio-economici e ambientali indicati dall’amministrazione.
L’uso temporaneo si inserisce nell’ambito dell’attività portata avanti dall’amministrazione comunale per l’adeguamento del vigente strumento urbanistico e si pone in coerenza con discipline e strumenti regionali di varia natura, promuovendo una nuova offerta di servizi e funzioni temporanee in affiancamento agli standard previsti dalla disciplina urbanistica, senza sostituirla.
Attraverso questo strumento sarà quindi possibile realizzare iniziative o attività, da attuarsi con interventi reversibili e facilmente amovibili, finalizzate a fornire un servizio alla collettività per il perseguimento dell’interesse pubblico o generale. Le singole proposte saranno approvate dalla giunta comunale sulla base dei progetti presentati e del relativo schema di convenzione, previa acquisizione dei pareri necessari e istruttoria favorevole della ripartizione Governo e Sviluppo strategico del territorio nell’ipotesi di beni privati, e della ripartizione Patrimonio nell’ipotesi di beni pubblici comunali, e ferme restando le autorizzazioni necessarie all’attuazione della proposta.
L’uso temporaneo ha la potenzialità di:
contribuire all’attivazione di politiche di trasformazione sul territorio comunale mediante il contributo di privati e/o terzo settore, promuovendo forme di collaborazione con l’amministrazione comunale, rispondendo così al principio di sussidiarietà orizzontale, fermo restando la previa valutazione dell’interesse pubblico o generale correlato agli obiettivi urbanistici, socio-economici ed ambientali;
favorire usi flessibili di aree ed edifici, costituendo uno strumento utile per testare la ricaduta in termini qualitativi di una specifica funzione in un determinato luogo e valutarne l’efficacia rispetto alle esigenze della popolazione;
configurarsi come opportunità di carattere intersettoriale per attivare, accanto agli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica, processi di rigenerazione sociale, culturale ed economica, innescando processi rigenerativi in relazione agli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e riutilizzo dell’esistente.
L’uso temporaneo non comporta il mutamento della destinazione d’uso dei suoli e delle unità immobiliari interessate dalla proposta.
In ragione della sua natura innovativa, il provvedimento prevede un’iniziale fase di sperimentazione per edifici e aree sia di proprietà privata che di proprietà pubblica, ricadenti nelle zone sottoposte alla disciplina dei “territori costieri” del Piano Paesaggistico vigente. In questa scelta di “priorità localizzative” si configura la natura di progetto pilota degli interventi proposti, che l’amministrazione potrà estendere ad ambiti urbani più ampi, sia in esito alle esperienze realizzate che alle ulteriori attività di partecipazione che potranno essere attivate.
L’uso temporaneo sarà disciplinato da un’apposita convenzione che regola la durata e le eventuali modalità di proroga; le modalità di utilizzo temporaneo degli immobili e delle aree; le modalità, i costi, gli oneri e le tempistiche per il ripristino una volta giunti alla scadenza della Convenzione; le garanzie e le penali per eventuali inadempimenti agli obblighi convenzionali. La stipula della convenzione costituisce titolo per l’uso temporaneo e per l’esecuzione di eventuali interventi di adeguamento che si rendano necessari per esigenze di accessibilità, sicurezza negli ambienti di lavoro e tutela della salute, da attuare comunque con modalità reversibili, secondo quanto stabilito dalla convenzione stessa. Laddove si tratti di immobili o aree di proprietà pubblica il soggetto gestore sarà individuato mediante procedure di evidenza pubblica;
L’introduzione dello strumento degli usi temporanei evidenzia quindi una duplice finalità: da un lato quella di rendere maggiormente flessibile lo strumento urbanistico e le destinazioni che lo caratterizzano, dall’altro quella di attivare iniziative economiche, sociali e culturali prossime ai cittadini mediante l’utilizzo temporanea di edifici e aree per usi diversi da quelli previsti dal vigente strumento urbanistico.
Gli usi temporanei sono consentiti previo accertamento della sussistenza delle principali opere di urbanizzazione primaria in grado di sostenere l’eventuale aumento del carico urbanistico conseguente alla modifica d’uso.
Nel caso in cui l’uso temporaneo riguardi un edificio, questo deve risultare legittimamente esistente e dotato di agibilità sia per l’uso ex ante che per l’uso temporaneo ex post. L’esercizio dell’uso temporaneo deve rispettare inoltre i requisiti di accessibilità, di sicurezza negli ambienti di lavoro e di tutela della salute.
L’uso temporaneo è consentito per una sola volta e per un periodo di tre anni, eventualmente prorogabili – previa apposita domanda e con atto espresso da parte dell’amministrazione comunale – di due anni, per un massimo totale di cinque.
Gli usi temporanei non sono ammessi:
a. se finalizzati ai seguenti usi: residenziale, abitazioni collettive, turistico-ricettivo (bed & breakfast, affittacamere, alberghi, ecc.), produzione industriale di beni, magazzini, depositi a cielo aperto, 7 logistica, sale gioco/scommesse/bingo, distributori carburante e commercio in medie e grandi strutture di venditA;
b. nelle Zone A e B del vigente PRG;
c. nelle Zone per attività primarie di tipo B del vigente PRG.
“L’obiettivo di questo provvedimento è garantire la possibilità a cittadini, associazioni, operatori economici di avviare un uso temporaneo di aree nella zona del retrocosta senza edificare, ma valorizzandone la posizione e la vocazione in una logica che tenga insieme la tutela della fascia costiera e del patrimonio paesaggistico con lo sviluppo urbano con finalità produttive e turistico ricreative – spiega l’assessora alla Rigenerazione Urbana -. Intendiamo così sperimentare sul campo gli usi del territorio, le funzioni necessarie ai singoli tratti di costa e le esigenze dei cittadini per individuare la destinazione futura di quelle aree da mettere a regime nel nuovo strumento urbanistico. Crediamo che la città, soprattutto nei quartieri più periferici, abbia a disposizione una larga parte di territorio sottoutilizzato e spesso oggetto degrado e scarsa manutenzione. In questo modo offriamo la possibilità a cittadini, associazioni e operatori economici di sviluppare nuove idee e funzioni da trasformare in servizi e opportunità per la collettività. Ora la parola passerà al Consiglio comunale, che legittimamente sarà chiamato a valutare e definire i criteri ultimi di definizione degli usi temporanei così da avviare le prime sperimentazioni”.