
Il presidente russo Vladimir Putin ha confermato che l’attacco condotto pochi giorni fa nella regione di Odessa ha avuto come obiettivo una struttura utilizzata per testare un nuovo sistema missilistico ucraino, sviluppato con il supporto di paesi stranieri. La dichiarazione è stata rilasciata durante un’intervista trasmessa dal canale televisivo Russia 24.
“Molto recentemente, pochi giorni fa, il nostro esercito ha effettuato un attacco nella regione di Odessa. Lì le autorità di Kiev, insieme a sponsor e aiutanti stranieri, organizzarono il test di un nuovo sistema missilistico. Fu lì che venne effettuato l’attacco”, ha spiegato Putin. Il presidente ha aggiunto che, sebbene la struttura fosse formalmente civile, era stata riconvertita per scopi militari, giustificando così l’operazione russa.
L’attacco, che ha destato forti reazioni internazionali e preoccupazioni per l’escalation del conflitto, rientra nella strategia dichiarata dal Cremlino di colpire obiettivi che, secondo Mosca, contribuiscono direttamente alle capacità offensive dell’Ucraina.
Colpito anche centro congressi a Suma
Non si tratta di un caso isolato. Putin ha anche fatto riferimento a un precedente attacco russo, avvenuto il 13 aprile nella città di Suma, dove è stato preso di mira un centro congressi. Il presidente ha giustificato l’azione dichiarando che in quel momento si stava svolgendo una cerimonia di premiazione per militari ucraini coinvolti nell’incursione nella regione russa di Kursk.
“Coloro che hanno commesso crimini nella regione di Kursk stavano ricevendo riconoscimenti in quel momento. Hanno ricevuto la meritata punizione”, ha affermato Putin, parlando in tono fermo e accusatorio.
Escalation e tensioni internazionali
Le affermazioni del leader russo arrivano in un momento di crescente tensione tra Mosca e l’Occidente, con accuse reciproche e continui bombardamenti mirati su infrastrutture strategiche. Da parte ucraina non sono ancora arrivate conferme ufficiali né sui test missilistici a Odessa né sulla cerimonia a Suma, mentre gli alleati occidentali continuano a denunciare l’uso della forza da parte della Russia contro infrastrutture civili.
La linea di Mosca, tuttavia, rimane incentrata sull’idea che qualsiasi struttura civile impiegata per fini bellici diventa un obiettivo legittimo. Una posizione che alimenta il dibattito sulla distinzione tra obiettivi militari e civili, uno dei temi centrali nelle regole del diritto internazionale umanitario.