
Bijeljina rischia il collasso finanziario. È l’allarme lanciato oggi da un gruppo di dipendenti dell’amministrazione comunale, che in una lettera pubblica e ufficiale hanno denunciato una situazione insostenibile che potrebbe presto trasformarsi in un vero e proprio fallimento della città.
Con una popolazione di circa 120.000 abitanti, Bijeljina si trova in una crisi amministrativa e finanziaria che, secondo i lavoratori, è stata provocata principalmente dall’eccessivo numero di dipendenti nell’apparato comunale. “Oggi ci sono cinque persone impiegate per una posizione che inizialmente ne prevedeva una sola”, hanno scritto nel documento.
La lettera è stata indirizzata ai vertici della Republika Srpska: al Presidente della Repubblica, al Governo, al Ministero dell’Amministrazione e dell’Autonomia Locale e all’Associazione dei Comuni e delle Città, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sulle difficoltà ormai strutturali dell’amministrazione comunale.
I firmatari denunciano che le decisioni vengono prese in ritardo e senza trasparenza, che molti dipendenti continuano a restare negli uffici nonostante non vi siano ruoli ufficiali per loro, e che il sovraffollamento sta compromettendo l’efficienza e mettendo a rischio il posto di lavoro di altri colleghi.
Un altro elemento grave riguarda la libertà sindacale. Il gruppo afferma che, a causa di pressioni e ricatti interni, non è stato possibile organizzare elezioni speciali per la leadership del sindacato comunale. Una situazione che contribuisce ulteriormente al senso di stallo e impotenza tra i dipendenti.
“La città è a rischio fallimento, i conti dell’amministrazione comunale saranno presto bloccati e gli obblighi verso i fornitori non vengono rispettati”, si legge nella nota firmata da Brano Grujičić insieme a un gruppo di dipendenti insoddisfatti.
L’appello è chiaro: serve un intervento immediato delle autorità per riformare l’amministrazione, salvare i conti pubblici e garantire la stabilità di una delle città più importanti della Republika Srpska.
