
Il capo dell’intelligence russa, Sergey Naryshkin, ha lanciato un forte avvertimento riguardo le possibili ripercussioni per la Polonia e i Paesi baltici in caso di un attacco da parte della NATO contro la Russia o la Bielorussia.
In un’intervista rilasciata ai media statali, Naryshkin ha dichiarato che Mosca non esiterà ad infliggere danni alla NATO nel suo complesso qualora l’alleanza militare dovesse decidere di attaccare la Russia o il suo alleato Bielorussia. Secondo Naryshkin, i primi a “soffrire” in tale scenario sarebbero proprio i Paesi che spingono per l’escalation del conflitto, in particolare la Polonia e gli Stati baltici.
Il capo del Servizio di intelligence estero (SVR) ha sottolineato che queste nazioni sono caratterizzate da un’elevata aggressività, citando l’iniziativa polacca East Shield, destinata a rinforzare i confini con la Bielorussia e con l’exclave russa di Kaliningrad. “È triste. Non riescono a capire che l’intensificazione dell’attività militare ai confini tra Russia e Bielorussia è diventata una delle ragioni principali dell’attuale crisi in Europa”, ha affermato Naryshkin, sottolineando che tali azioni stanno contribuendo alla crescente tensione nel continente.
Inoltre, il capo dell’intelligence russa ha accusato le potenze occidentali, in particolare Francia, Germania e Regno Unito, di aver “intensificato” la situazione in Ucraina, aumentando le difficoltà nella regione.
Nonostante le accuse, Naryshkin ha anche ribadito che Mosca e Minsk sono pronti a rispondere a qualsiasi minaccia: “Siamo pronti ad agire preventivamente”, ha dichiarato, aggiungendo che le due nazioni hanno già intrapreso misure significative per rafforzare la sicurezza dei rispettivi territori.
Con le tensioni in aumento tra la NATO e la Russia, le dichiarazioni di Naryshkin segnano un ulteriore passo verso un’escalation di retorica, mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione gli sviluppi nel cuore dell’Europa.
