
(AGENPARL) – Mon 14 April 2025 COMUNE DI PIACENZA
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Piacenza, 14 aprile 2025
Oggetto: Memoria e scrittura nelle poesie sulla Resistenza di Caproni, Primo
Levi e Fortini. Se ne parla alla Passerini Landi
Si intitola “Chi parlerà per noi. Il rapporto tra memoria e scrittura nelle poesie sulla
Resistenza di Giorgio Caproni, Primo Levi e Franco Fortini”, la tesi di laurea di Giulia
Ciprani che sarà presentata mercoledì 16 aprile alle 17, nel salone monumentale della
Biblioteca Passerini Landi, nell’ambito di un incontro pubblico promosso da Anpi
Piacenza, che nell’occasione illustrerà il bando per l’assegnazione di contributi volti a
sosenere la ricerca storica.
A illustrare i contenuti della tesi saranno Romano Repetti e Mario Magnelli, al cui
intervento seguirà un reading dei versi con commento di Riccardo Loriaux e Giulia
Ciprani, autrice della tesi che ha approfondito il rapporto tra memoria e scrittura
prendendo in esame non solo l’arco temporale tra il 1943 e il 1945, in cui l’esiguità
della produzione poetica non consente di parlare di “letteratura della Resistenza”, ma
anche i decenni successivi in cui il tema è stato oggetto di numerosi componimenti.
Come spiega Ciprani, laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna e in
Italianistica all’Università degli Studi di Pisa, docente di italiano, storia e latino alle
superiori, “la scelta è di osservare le poesie prese in esame come il prodotto finale
dell’interazione fra tre poli: esperienza vissuta, memoria e scrittura. Tutte le scelte
stilistiche emerse dai testi sono state indagate innanzitutto a partire dalla ricostruzione
dell’esperienza bellica vissuta dal singolo autore, cercando di comprendere le ragioni
del poeta attraverso il suo ruolo di reduce. Analizzare queste poesie ha significato
anche conoscere alcune delle modalità con cui l’Italia del dopoguerra cercava un’unità
identitaria, sondando i diversi campi di conflitto e la postura che gli scrittori hanno
assunto di volta in volta di fronte a queste criticità. Del resto, proprio il fatto che
questi autori abbiano preso parte alla lotta partigiana o che comunque abbiano
assistito direttamente agli eventi permette di evidenziare la funzione profondamente
memoriale delle loro poesie, che possono perciò essere lette come atti di
testimonianza e gesti di commemorazione: ossia, come delle forme di sepoltura
simbolica. La memoria non è solo il presente del passato, essa è anche progetto:
proiezione del passato per il futuro”.
PIACENZA PRIMOGENITA
DELL’UNITÀ D’ITALIA