
“L’Italia ha mantenuto un livello tecnologico nel nucleare molto elevato perché oltre ad esserci aziende italiane che lavorano per il nucleare estero da noi c’è anche una buona parte della filiera per la ricerca della fusione nucleare. Sogin ha mantenuto una buona parte delle competenze necessarie a condurre le centrali nucleari perché quando si spegne un impianto si stacca la turbina che produce energia elettrica ma la parte nucleare si continua a gestire come prima e questo ci ha consentito di preservare le competenze, che naturalmente andranno formate per le nuove tecnologie, ma per ripartire i tecnici ci sono”. Così l’Amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, intervenendo a Zapping in onda su Rai Radio1. “Il nucleare è una filiera autonoma che non toglie investimenti a nessuno e va considerato una parte del mix energetico insieme alle rinnovabili. I reattori di nuova generazione saranno ancora più sicuri ma quelli di terza generazione già lo sono. Come numero di incidenti e vittime il nucleare è la fonte energetica più sicura insieme al fotovoltaico. I rifiuti nucleari – conclude Artizzu – sono un tema che viene affrontato male per fare propaganda negativa. Noi sappiamo perfettamente come gestirli, purtroppo l’iper regolamentazione del settore, fatta per garantire la sicurezza, rallenta il processo per sua natura già complesso, aumentando i tempi di decommissioning e, di conseguenza, riducendo la sicurezza complessiva che si vorrebbe aumentare”.