
Si è tenuto oggi presso il Centro Alti Studi Difesa l’evento “Industria nazionale CYBER: verso l’autonomia strategica e tecnologica”, promosso da AIAD. Un’occasione di confronto tra istituzioni, forze armate e industria, volto a delineare le direttrici strategiche per il rafforzamento della capacità nazionale nel dominio cibernetico.
Il Gen. C.A. Stefano Mannino, Presidente del CASD, ha aperto i lavori sottolineando il ruolo centrale del Centro nella promozione dell’autonomia strategica nazionale:”Il CASD si configura oggi come un hub di riferimento nel panorama internazionale, unendo innovazione tecnologica, relazioni internazionali, studi giuridici e sicurezza cibernetica. Siamo a un bivio strategico: è il momento di prendere decisioni chiare, guardando anche al contesto globale, dagli Stati Uniti all’Europa.”
Successivamente è intervenuto Carlo Alfredo Festucci, Segretario Generale di AIAD, che ha evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza e azione concreta:”È in gioco la protezione delle nostre infrastrutture critiche. Il Polo Nazionale Cyber che proponiamo non è un simbolo, ma un’esigenza reale. La burocrazia non può rallentare la costruzione di un sistema resiliente e necessario”.
I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’ing. Fabio Romani, Presidente del Comitato Cyber di AIAD, il quale ha sottolineato l’importanza di una visione sistemica per rafforzare le capacità nazionali nel dominio cibernetico:”È fondamentale riconoscere i quattro pilastri tecnico-operativi della strategia nazionale di cybersicurezza. Su questi si costruisce l’autonomia strategica, obiettivo imprescindibile. Serve inoltre, partire da una tassonomia comune del cyberspace, che consenta di integrare resilienza, operazioni, intelligence e prevenzione.
In seguito l’Amm. Div. Francesco Procaccini, Capo del VI Reparto – Informatica e Cyber dello Stato Maggiore Difesa, ha proseguito con una riflessione sulle minacce ibride e il ruolo chiave delle risorse umane:”Il cyber è uno spazio dove la minaccia agisce spesso sotto la soglia dell’attacco armato. Sottolineo il notevole aumento di truffe telefoniche o in generale della disinformazione. Con l’AI in avanzamento impetuoso, dobbiamo costruire modelli dati-centrici in grado di mitigare il rischio. L’autonomia strategica attraverso traiettorie di sviluppo in grado di garantire “dialogo e un fare” per il sistema Paese”.
Nel corso dell’evento, è intervenuto anche il Gen. D. Arturo Guarino, Capo II Reparto dell’Arma dei Carabinieri, che ha posto l’attenzione sulle attività dell’Arma nel dominio cibernetico:”Il contrasto all’avversario malevolo richiede capacità speciali e strutture dedicate. Il ROS e il RIS rappresentano poli d’eccellenza nel monitoraggio e nella risposta. L’AI ci consente di leggere in generale le situazioni che si verificano ma soprattutto il sentiment, ovvero la sensazione di sicurezza”.
L’evento si è concluso con l’intervento del prefetto Bruno Frattasi e dell’On. Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato alla Difesa. In odine di intervento, Il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha ribadito il ruolo centrale dell’ACN nella costruzione di un sistema paese più coeso e resiliente: “La missione dell’Agenzia è la resilienza sistematica del Paese.” Nel suo intervento ha evidenziato la necessità di superare le attuali frammentazioni (tecnologica, legislativa e di certificazione del cloud)del settore cyber attraverso una visione olistica, capace di integrare tutte le componenti istituzionali, industriali e operative. L’On. Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato alla Difesa, ha concluso i lavori richiamando con forza la necessità di accelerare il percorso verso un’autentica autonomia strategica nazionale nel dominio cyber. “Siamo in ritardo, ma dobbiamo colmare il divario e raggiungere l’autonomia strategica nel più breve tempo possibile e dove pubblico e privato devono lavorare insieme. E’ necessario pensare a una forza armata cyber come detto dal Ministro Crosetto. Defence Innovation Unit un modello americano da replicare in Italia per facilitare la crescita delle piccole e medie aziende che costituiscono circa l’80% del settore industriale della difesa “.
La tavola rotonda ha evidenziato che il tema cyber un’esigenza ormai inderogabile: che l’industria, lo Stato e il mondo accademico non solo dialoghino, ma agiscano in modo sinergico e coordinato. In questo contesto, il Polo Nazionale della Cyber rappresenta non solo un’aspirazione, ma una necessità strategica: un luogo di incontro tra competenze pubbliche e private, volto a rafforzare la sovranità tecnologica, promuovere l’innovazione e assicurare all’Italia un ruolo da protagonista nello scenario cibernetico internazionale.






