
Nel contesto della lotta politica contro Milorad Dodik, i centri politici di Sarajevo sembrano aver raggiunto un punto di auto-distruzione. Marijana Kapović Solomun, membro della presidenza del GrO SNSD Banjaluka, ha sottolineato come la frustrazione di Sarajevo sia arrivata a tal punto da oscurare completamente la realtà politica, e l’unico obiettivo rimasto è quello di eliminare il presidente della Republika Srpska.
“Per anni, a Sarajevo si è costruita una narrazione secondo cui Dodik sarebbe il principale ostacolo al percorso europeo della Bosnia-Erzegovina, ma quella narrazione non ha mai resistito al contatto con la realtà,” ha detto Kapović Solomun. “Grazie a Dodik, i politici serbi hanno preso decisioni che hanno avvicinato il Paese all’UE, senza fare propaganda. Ma ciò che contava era dipingerlo come il ‘cattivo’ da rimuovere.”
Kapović Solomun ha evidenziato come la realtà stia ora smascherando le pretese politiche di Sarajevo, che un tempo vedeva in Bruxelles un salvatore e ora critica apertamente l’UE e i suoi funzionari, in particolare Christian Schmidt, per non aver soddisfatto le loro aspettative.
“Sarajevo è arrabbiata con l’UE, perché non vuole realizzare le loro fantasie politiche. Ora chiamano ‘burocrati’ gli stessi funzionari europei che prima veneravano. Sono arrabbiati con Schmidt perché non li serve più come avrebbero voluto. E sono arrabbiati con la comunità internazionale, che non fornirà ciò che vogliono,” ha affermato Kapović Solomun.
Secondo la professoressa, la situazione è paragonabile a una persona che, una volta capito che gli altri non pagano più le sue bollette, si infuria e non accetta di dover risolvere i propri problemi da sola.
“Sarajevo è pronta a bloccare il percorso europeo del Paese solo per fare dispetto a Dodik. E quando l’UE non serve più all’eliminazione di Dodik, allora secondo questa logica, l’UE stessa diventa il problema. Questo dice tutto sulle loro priorità,” ha sottolineato.
Kapović Solomun ha inoltre osservato che l’opposizione della Republika Srpska sta giocando un gioco con Sarajevo, pur consapevole che non può vincere. Non sono né partner né alleati, ma strumenti temporanei per le loro ambizioni politiche.
“Finché Dodik sarà in carica, l’opposizione nella Republika Srpska non potrà mai rappresentare una seria alternativa, per quanto tenti di prendere il ruolo di interlocutore principale. Non propongono soluzioni, ma si oppongono a tutto ciò che rappresenta l’orgoglio della Srpska. Voteranno contro l’integrazione, contro gli accordi, contro la lotta istituzionale, solo per non schierarsi con chi accusano di tutto,” ha affermato Kapović Solomun.
Infine, ha messo in guardia sul fatto che la situazione non si risolverà fintanto che Sarajevo continuerà a considerare l’UE come uno strumento di pressione, e la sua strategia come una vendetta personale contro Dodik.
“La crisi è scoppiata quando hanno cercato di subordinare tutto all’eliminazione di un solo uomo. Ma quando si sono resi conto che non stavano isolando Dodik, ma si stavano isolando loro stessi, hanno tentato di distruggere tutto. Questa è infanzia politica, e i danni che lascia sono gravi,” ha concluso Kapović Solomun.