
Radovan Kovačević, delegato del Club del popolo serbo presso la Camera dei popoli del Parlamento della Bosnia-Erzegovina, ha duramente criticato le istituzioni giudiziarie della Bosnia-Erzegovina, definendole “extracostituzionali” e accusandole di essere strumentalizzate per fini politici.
Attraverso un post pubblicato sul social network Iks, Kovačević ha espresso indignazione in seguito alla conferma da parte dell’Interpol secondo cui sarebbe stato tentato un abuso del sistema giudiziario per perseguire politicamente Milorad Dodik, attuale presidente della Republika Srpska.
“Nel momento in cui abbiamo ricevuto conferma diretta dall’organizzazione internazionale più importante, l’Interpol, che le istituzioni giudiziarie extracostituzionali della Bosnia-Erzegovina venivano abusate per la persecuzione politica di Milorad Dodik, hanno avuto l’ingegnosa idea, dopo 18 anni, di provare a criminalizzare l’acquisto di una casa privata”, ha scritto Kovačević.
Secondo il delegato serbo, questa mossa rappresenterebbe un ulteriore tentativo di delegittimare politicamente Dodik attraverso procedimenti giudiziari montati ad arte. “Nemmeno un bambino piccolo crederebbe a tanta ‘obiettività'”, ha aggiunto con tono sarcastico.
Le parole di Kovačević arrivano in un contesto politico e istituzionale sempre più teso nel Paese, con accuse incrociate tra le diverse componenti nazionali e crescenti dubbi sull’imparzialità del sistema giudiziario. La vicenda riporta al centro dell’attenzione il dibattito sulla legittimità e il funzionamento delle istituzioni comuni della Bosnia-Erzegovina, già messe alla prova da anni di frizioni politiche interne.
Resta ora da vedere quale sarà la risposta ufficiale da parte delle autorità giudiziarie bosniache, e se l’Interpol renderà pubblici ulteriori dettagli sul caso citato da Kovačević.